Ioppolo. Il dialetto si declina nelle diverse espressioni artistiche del territorio

Il dialetto si declina nelle diverse espressioni artistiche del territorio. La IV edizione di “Dialettando”, organizzata dalla Proloco di Ioppolo, per la Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali, ha messo in mostra la potenzialità delle identità che esprime il territorio locale e regionale a partire dall’idioma materno. La nostra prima esperienza con il mondo della comunicazione verbale è caratterizzata in genere dal dialetto. Riscoprire l’idioma materno significa anche conoscere l’evoluzione della lingua, a partire da Dante (considerato il padre del volgare che ha dato vita poi all’italiano), ma anche riconoscere le identità locali, le tradizioni che hanno segnato una cultura orale come quella della civiltà contadina, i cui saperi si sono trasmessi da generazione in generazione senza l’ausilio della scrittura. “Perché grazie al cielo, se il Mezzogiorno è popolato di analfabeti, è però ricco di quella vera cultura popolare, che è fatta di vera sapienza e non punto informazione scolastica enciclopedica, ma fulcro dell’anima, ragione della vita. Un contadino meridionale, un ‘cafone’ di qualsiasi zona del sud è quasi sempre un mirabile esempio di narratore di antiche favole e leggende, un vivace amatore della poesia schiettissima che i padri gli hanno tramandato, un sapiente di proverbi, spesso anche un artista spontaneo”, aveva scritto Giuseppe Lombardo Radice al senatore Giustino Fortunato (citato dallo scrittore Giuseppe Berto in alcuni articoli che ha scritto sulla Calabria). Questo lo spirito che ha spinto e animato la Proloco di Ioppolo ad organizzare delle iniziative per far conoscere la ricchezza e l’importanza del dialetto, promossa a livello nazionale dall’Unpli, e patrocinata dalla Regione Calabria e dal Comune di Ioppolo. La manifestazione, giunta alla quarta edizione, si intitola “Dialettando”, in occasione della Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali. Il dialetto, non solo come idioma con cui si esprime il ‘volgo”, il popolo, ma anche fonte ed espressione del territorio: c’è un dialetto della musica, della cucina e delle arti. Il dialetto così diventa un veicolo di identità e di diversità nello stesso tempo, che mette insieme i sentimenti e i territori con le loro tradizione esaperi, coniugando il presente al passato. Dialetto Ioppolo Diversi i protagonisti del pomeriggio nel suggestivo lungomare, con la partecipazione di numerosi cittadini (domenica 27 maggio) a cominciare dall’artista Reginaldo D’Agostino, che ha attraversato diverse forme espressive e che rappresenta la memoria storica del territorio che si riconosce nell’area del Poro. Nella sua carriera artistica, oltre alla scultura e alla pittura, e al trattamento di diversi materiali, anche la sua passione per la musica etno-popolare, facendo delle ricerche nel campo etnomusicale, costruendo ribecche, citare, liuti, vielle, violini, lire, lireviole e lirache,che lo ha portatoa riscoprire gli antichi canti accompagnati da strumenti tradizionali.Reginaldo D’Agostino è stato uno dei primi (tra gli anni 70 e 80) con il suo gruppo di suonatori, ad anticipare quel fenomeno di piazza, che da qualche anno caratterizza le estati nei paesi calabresi e meridionali, della musica che appartiene alla tradizione “etno-pop”. Un lavoro il suo, che adesso si trova in un museo di tradizioni popolari a Roma, come ha spiegato lo stesso maestro nel suo intervento. Di questa eredità ne ha fatto sicuramente tesoro un giovane musicista, Francesco Loccisano, uno dei maggiori talenti regionali e nazionali con la chitarra battente, tanto da essere chiamato a far parte di gruppi e artisti di livello nazionale e internazionale. Loccisano, nel suo concerto, ha dato voce alla sua chitarra battente facendo “partorire” questo strumento tipico della più antica tradizione calabrese. Dialetto Ioppolo Il dialetto ha ispirato diversi testi del poeta Lino Bulzomì, che ha declinato alcuni suoi componimenti, spaziando sia nei sentimenti che nel genere comico. Anche Pietro Comito (docente) ha dato prova della forza della poesia in dialetto con un suo testo. Un altro modo per declinare il dialetto è l’arte orafa, quella di Tina Soriano, che ha illustrato alcune sue creazioni dedicate ad alcune monete, un viaggio artistico che mette insieme, oltre alle monete, gioielli e monili della storia calabrese. Lo spettacolo inoltre è stato contraddistinto dalle esibizioni degli allievi della scuola di danza M.G. sotto la guida della coreografa Maria Panuccio, su alcuni rinomati brani che hanno decretato il successo del gruppo di Mimmo Cavallaro. Nel corso della manifestazione sono intervenuti il consigliere regionale Michele Mirabello, il presidente dell’Unpli provinciale Pino Maiuli e il sindaco di Ioppolo Carmelo Mazza. A fare gli onori di casa la presidente della Pro Loco di Ioppolo Sabrina Macchione che ha voluto ringraziare gli ospiti, artisti, le aziende che hanno preparato alcuni prodotti tipici offerti al pubblico. Dialetto Ioppolo