Ecco il Governo del Presidente: premier Giorgio Alleva con 13 ministri

Luigi Di Maio e Matteo Salvini non hanno un accordo. C’è tempo fino a lunedì per sapere se nascerà il governo di Lega e M5s. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rimane scettico e lavora nuovamente al piano B. Il Giornale è già ripartito con il toto nomi. Per il premier sono sempre in piedi le opzioni Elisabetta Belloni e Marta Cartabia. Ma il nome nuovo è quello dell’economista Giorgio Alleva, presidente dell’Istat. Trapela anche la squadra con 13 ministri che include Anna Maria Tarantola (Bankitalia), Lucrezia Reichlin, il professor Guido Tabellini e l’ex commissario ai tagli della spesa Roberto Perotti.

Si muove Forza Italia

Silvio Berlusconi è definitivamente candidabile. Nessuno perlato si è opposto. E’ a lui che guarda il Mondo intero come unica certezza per l’Italia. A Sofia è stato chiamato a dire la sua sull’evoluzione del quadro politico italiano. Per mezzo di Antonio Tajani, il presidente azzurro si era già confrontato al telefono con alcuni leader europei come Joseph Daul. Sono tutti preoccupati e lo hanno interpellato per chiedere lumi sulla situazione italiana. Forza Italia viene vista da tutti come forza di garanzia pronta a vigilare contro l’avanzare dei populismi. Intanto Anna Maria Bernini precisa che «questo governo non ci appartiene, Forza Italia non vuole nulla e non chiede nulla”. Gli azzurri ritengono che “Salvini in questa operazione rischi di bruciarsi”. Sestino Giacomoni spariglia le carte e chiama in causa Silvio Berlusconi. “Potremmo suggerire un’idea: abbiamo un grande imprenditore che non si è candidato alle ultime elezioni – quindi è esterno -, ma ha una grande esperienza politica e una grande credibilità internazionale. Ha in testa un programma forte e chiaro. Ha già dimostrato di sapere governare, tenendo sotto controllo il fenomeno dell’immigrazione, creando milioni di posti di lavoro e aiutando chi resta indietro, attraverso la social card e l’aumento delle pensioni minime. Quindi, se veramente Di Maio e Salvini volessero dare un governo al Paese, dovrebbero solo chiedere al Presidente Berlusconi di fare un passo avanti. A quel punto in pochissimo tempo nascerebbe un governo serio, forte, credibile e autorevole che saprebbe difendere veramente gli interessi dell’Italia in Europa e nel Mondo”.