Governo. Premier Elisabetta Belloni con 12 ministri tecnici

Entro domani il presidente Sergio Mattarella affiderà l’incarico da premier per il “governo di servizio” con una previsione di 12 ministri oltre il premier. Sarà un Governo che nelle intenzioni del Capo dello Stato dovrebbe durare fino a dicembre, almeno fino ad ottobre, qualora i partiti non collaborassero. Se infatti il nuovo esecutivo non otterrà la fiducia in Parlamento, si andrà subito al voto. La prima data utile, forzando comunque i tempi, è il 22 luglio. Tuttavia realisticamente non prima del mese di ottobre. In ogni caso la parola finale spetta a Mattarella. “Ai componenti del governo di garanzia chiederò l’impegno di non candidarsi alle elezioni”. Premier e ministri dell’esecutivo di servizio dovrebbero “dimettersi con immediatezza per lasciare campo libero a un governo politico laddove si formasse una maggioranza parlamentare“. Queste sono le regole d’ingaggio. In pole c’è Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina con una lunghissima esperienza alle spalle. Non dovrebbe essere sgradita al mondo dei 5 Stelle anche se agli Esteri ha saputo resistere con nervi saldi pure dopo le molte nomine decise da Matteo Renzi e da Angelino Alfano. Il nome della Belloni, dunque, potrebbe essere giocato dal Quirinale non solo per la casella degli Esteri ma anche per quella di Palazzo Chigi. L’altro nome che circola come premier è quello dell’economista Carlo Cottarelli, che dirige l’Osservatorio sui conti pubblici e che nel 2013 approdò in area di governo con Enrico Letta, come commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, per poi lasciare quando arrivò Renzi. La giudice costituzionale Marta Cartabia, nominata da Giorgio Napolitano nel 2011 e attuale numero due della Corte con la prospettiva di arrivare ai vertici della Consulta, è molto apprezzata dal presidente Mattarella che l’avrebbe incontrata anche di recente. Il suo mandato di nove anni scade nel 2020. Nel totonomi per il governo del presidente rimane stabile quello del giudice Alessandro Pajno (presidente in carica del Consiglio di Stato e vecchio conoscente di Sergio Mattarella) mentre guadagna posizioni l’economista Lucrezia Reichlin, docente alla London Business School. E tra i profili delle personalità del mondo economico all’esame del Quirinale emerge anche quello dell’ex rettore dell’Università Bocconi Guido Tabellini. Tra i possibili premier e possibili ministri anche il direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi (classe 1949). Conosce alla perfezione il mondo delle banche tanto da poter sostituire il governatore dell’Istituto di via Nazionale in caso di assenza o di impedimento. Dario Scannapieco, oggi vice presidente della Banca europea degli investimenti (Bei), completa la lista del Quirinale per un governo che, ha ricordato Mattarella, “abbia titolo pieno per rappresentare l’Italia nelle imminenti e importanti scadenze nell’Unione Europea”.