Cinquant’anni esatti dal maggio del ’68 raccontati nell’infografica di Stampaprint

Sono passati cinquant’anni esatti da quel maggio del ’68 che aveva infiammato le piazze di tutto il mondo. Potremmo parlare forse per la prima volta di una protesta globale che, partita dai campus universitari americani con temi come la guerra in Vietnam e l’uguaglianza dei popoli, si è espansa a ogni latitudine abbracciando via via argomenti, rivendicazioni, conquiste differenti, non senza gesti eclatanti, vite perdute, retromarce clamorose avvenute sia tra le fila dei manifestanti che tra quelle dei politici che si trovavano a dover affrontare un movimento enorme senza essere minimamente preparati. A mezzo secolo di distanza da quei fatti che, piaccia o meno, hanno cambiato in qualche modo il corso degli eventi della storia contemporanea, questa infografica realizzata da Stampaprint Srl, azienda leader in Italia del web to print, prova a sintetizzare i fatti principali di quella frastagliata e per molti versi ancora intelligibile ondata di protesta su scala planetaria che toccava soprattutto questioni sociali e politiche. Lo fa anzitutto focalizzandosi sui movimenti più significativi in Europa: la Primavera di Praga, che rappresentò un tentativo autarchico (poi represso con la forza) all’interno di un Paese situato entro i vasti confini della cortina sovietica, ovvero la Cecoslovacchia; la situazione italiana, scaturita dalle proteste nei campus universitari e poi deflagrata anche nel movimento operaio, diventando di fatto una sorta di preludio per il clima di tensione che si respirerà nel Paese durante i successivi Anni di Piombo (in Italia, peraltro, più che in altri stati si avverte una pronunciata connotazione politica); e poi, ovviamente, al di là delle Alpi, dove il Maggio Francese divenne uno degli eventi più importanti e iconici di quella convulsa stagione. Nei primi giorni di quello stesso mese, infatti, iniziavano le dure proteste dentro e fuori la Sorbona, destinata a diventare il simbolo dell’intera rivolta. Il 13 maggio, poi, iniziò lo sciopero generale più “pesante” dell’intero Novecento transalpino, con il Paese letteralmente bloccato per intere settimane. Il ritorno in patria di De Gaulle, seguito dalla discesa in piazza della “maggioranza silenziosa”, ristabilirono non senza fatica e una serie di patti concordati con le espressioni delle parti scese per le strade (anche qua soprattutto studenti universitari e operai) la calma nella nazione. L’immagine realizzata da Stampaprint non si limita a sintetizzare i fatti, ma mostra anche come quell’evento sia radicato all’interno di arti come il cinema e la letteratura, a testimonianza di una cesura epocale e avvertita come tale anche dagli artisti attivi in contemporanea allo svolgersi degli eventi. Sessantotto