Di Maio vuole elezioni a giugno ma la prima data utile è a fine settembre

Luigi Di Maio vorrebbe fare a tutti i costi il premier ma è riuscito solo nell’impresa di marginalizzare i 5Stelle. Si è autoproclamato vincitore delle elezioni negando l’evidenza che il vincitore parziale è Matteo Salvini (centrodestra avanti di 5 punti percentuali). Ha praticato la politica dei due forniti scottandosi prima con Silvio Berlusconi da un lato, poi con Matteo Renzi dall’altro. Si è proclamato vincitore in Molise (ma il Governatore eletto è del centrodestra) e ora è stato asfaltato in Friuli Venezia Giulia. La bora triestina ha spazzato via il 24% di marzo portandolo ad un risicato 7%. Ma al peggio non c’è fine. Ora Di Maio chiede a Salvini di recarsi da Mattarella per tornare alle urne a giugno! Peccato che non è possibile. I grillini farebbero bene a leggere i regolamenti…Il 24 aprile si è infatti chiusa definitivamente l’ultima finestra di voto dell’estate la cui ultima data utile era quella di domenica 24 giugno. Di eventuali elezioni se ne può riparlare, dunque, solo dopo le vacanze. La prima data utile potrebbe essere quella del 23 settembre. Prima non si può. Diversamente le liste dei partiti andrebbero presentate intorno a Ferragosto. Se il calendario individuato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà quello del 23 settembre, lo scioglimento delle Camere potrebbe avvenire anche a luglio inoltrato.

La finestra elettorale del 24 giugno si è già chiusa

A luglio non si possono aprire le urne perché si sfavorirebbe troppo l’esercizio del ritiro di voto dei cittadini. Da quando c’è il voto all’estero (legge Tremaglia 2001 applicata per la prima volta nel 2006) i 45-70 giorni di anticipo – previsti dalla Costituzione per lo scioglimento sulla data del voto – diventano almeno 60. Dunque, servono sicuramente non meno di due mesi di “preavviso” per andare alle urne. Se si votasse il 23 settembre, lo scioglimento delle Camere da parte del capo dello Stato potrebbe avvenire, dunque,tra il 13 e il 23 luglio. Ma anche in questo caso, Sergio Mattarella nelle prossime settimane dovrà comunque esplorare (o far esplorare) tutte le residue possibilità di assicurare un governo agli italiani con buona pace di Di Maio e dei grillini.