All’Italia il primato negativo per uomini laureati

Italia paese da record negativi. Solo una persona su sei, tra quelle in età da lavoro, ha la laurea. E’ il secondo dato peggiore in Europa dopo la Romania. Emerge dai dati di Eurostat sui livelli di istruzione nel 2017.

L’Italia ha il primato negativo per uomini laureati con il 13,7% di coloro che hanno tra i 15 e i 64 anni. Nella fascia di età considerata le persone con la laurea sono in crescita, dal 15,7% del 2016 al 16,3%, ma ancora lontano dalla media europea (27,7%). Tra i 25 e i 34 anni risulta laureato il 26,4% delle persone contro il 38,8% nell’Unione.

Per le donne la percentuale delle persone che ha una laurea sale al 18,9% delle persone tra i 15 e i 64 anni, dato peggiore in Ue (29,7% la media) dopo la Romania. Dal 2008 ad oggi le donne con la laurea in Italia hanno guadagnato 4,9 punti contro 7,8 della media Ue. La situazione migliora se si guarda alla fascia tra i 25 e i 34 anni, ovvero dei giovani che dovrebbero avere completato il loro percorso formativo, con l’Italia al 26,4% complessivo (dal 25,6% del 2016) anche se resta distante dal 38,8% medio europeo. Le donne alzano la media con il 32,9% in questa fascia di età che sono laureate (il 44% in Ue) mentre gli uomini arrancano e raggiungono il 19,9% (33,6% in Ue).

L’Italia ha un’alta percentuale di persone con al massimo la licenza media: 41,1% tra i 15 e i 64 anni contro il 26,2% europeo. E la percentuale è ancora troppo alta tra i giovani con il 25,6 delle persone tra i 25 e i 34 anni che non ha frequentato (o non ha finito) la scuola secondaria superiore contro il 16,4% medio in Europa. Le donne sono più scolarizzate anche nella fascia di età ancora giovane con il 22% che ha al massimo la licenza media a fronte del 29,1% tra i maschi. Dati che fotografo un Paese in netto ritardo e con scarse prospettive di crescita reale.