Milano. GAM propone i “Ritratti di signora” di Giovanni Boldini

Da oggi fino al 17 giugno 2018, i visitatori della GAM – Galleria d’Arte moderna, in via Palestro 16, potranno ammirare gratuitamente, nel percorso delle sale al primo piano, la mostra focus “Boldini. Ritratto di signora”, che espone alcuni capolavori di Giovanni Boldini dedicati alla figura femminile e realizzati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Tappa del palinsesto “Novecento Italiano”, che traccia lungo tutto il 2018 un percorso in città alla scoperta dei protagonisti culturali del secolo scorso, la mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano, in collaborazione con Museo Giovanni Boldini, Gallerie d’Arte moderna e contemporanea di Ferrara.

Il piccolo e preziosissimo nucleo di opere di Giovanni Boldini conservate alla GAM è infatti lo spunto di una mostra resa possibile dalla collaborazione con il museo ferrarese con cui GAM ha attivato uno scambio reciprocamente fruttuoso. La partecipazione di tre importanti dipinti divisionisti di Giovanni Segantini, appartenenti alla GAM, alla mostra “Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni” al Palazzo dei Diamanti di Ferrara (3 marzo – 10 giugno 2018) è l’occasione per un prestito eccezionale: il Museo Giovanni Boldini ha infatti straordinariamente concesso un nucleo di 11 opere di Boldini che dialogano con i dipinti della GAM. Una selezione di 30 opere tra dipinti, pastelli, disegni e incisioni documenta in modo esemplare il genere a lui più caro: il ritratto femminile mondano.

Artista da sempre amatissimo dal pubblico, Boldini è stato solo sporadicamente presente sulla scena espositiva milanese, fatta eccezione per l’ormai lontana mostra alla Permanente del 1989. Ferrarese di nascita, toscano per formazione, ma parigino d’adozione, Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931) si affermò a cavallo tra Otto e Novecento come il più richiesto ritrattista d’Europa e d’America, mettendo a punto la sua inconfondibile cifra stilistica in dipinti caratterizzati da una tecnica sprezzante e sicura e da soggetti appartenenti all’élite culturale ed economica dell’epoca.

La straordinaria sequenza costituita dai tre grandi dipinti La contesse de Leusse, La passeggiata al Bois de Boulogne, che ritrae i coniugi Lydig, e la celebre Signora in rosa, ossia Olivia Concha de Fontecilla, mostra in successione cronologica (1889, 1909, 1916) la solidità di una formula collaudata e il contemporaneo avanzamento della sperimentazione formale, ma è anche esemplificativa della committenza di Boldini tra i due secoli: internazionale e cosmopolita, colta e ricchissima, mondana e inquieta. Una galleria del bel mondo dell’epoca, figure femminili delineate con sciabolate di colori accesi, pennellate veloci e accostamenti dissonanti: ad avvicinarle è la esemplare affinità stilistica, che evidenzia l’elaborazione di un modello di ritrattistica ufficiale ma antiaccademica e i risultati di grande raffinatezza e virtuosismo raggiunti da Boldini.

Una cifra che influenza gli artisti parigini, e non solo, attivi in questi anni, tra i quali un posto particolare occupa Paul-César Helleu, di cui GAM conserva uno straordinario corpus di 10 ritratti incisi a puntasecca, solitamente esposto solo in parte e che per l’occasione verrà per la prima volta presentato integralmente: il ritratto femminile vi è esplorato con gli stessi toni di inquieta mondanità di Boldini, a comporre una galleria di femmes fatales eleganti e nervose. I rapporti tra i due artisti, che strinsero una lunga amicizia che influenzerà molto lo stile di Helleu, sono testimoniati dal pastello Madame X dei musei ferraresi, che ritrae la cognata del pittore francese, stilisticamente assai prossimo al grande pastello L’Americana. Oltre che con questi dipinti, i fogli di Helleu si possono mettere a confronto con i disegni e le incisioni di Boldini, con cui condividono il tratto lineare ed elegante.

A introdurre l’esposizione, Boldini è richiamato attraverso il vibrante autoritratto del 1892, affiancato da tre piccoli bronzi di figure femminili di Paul Troubetzkoy, dalle collezioni della Galleria d’Arte Moderna, che si legano a Boldini per affinità estetiche, tematiche e biografiche: figlio di un principe russo, italiano di formazione ma cosmopolita per carriera, Troubetzkoy si affermerà a Parigi negli stessi anni come un richiestissimo ritrattista mondano, in sculture realizzate con una tecnica sprezzante e rapida, raffinatissima e brillante, dedicate in particolare alla celebrazione della bellezza femminile.

La mostra è realizzata grazie al contributo di UBS nell’ambito della partnership avviata nel 2013 fra l’istituto bancario e la GAM di Milano. Tramite tale accordo la Galleria d’Arte Moderna ha potuto realizzare attività di valorizzazione, manutenzione e divulgazione di alcuni nuclei fondamentali delle proprie collezioni all’interno del percorso museale. La pubblicazione del catalogo della mostra è stata resa possibile grazie al contributo di Luisa Beccaria.