Italia: un Paese in gioco

Cresce anche nel 2018 la spesa degli italiani in giochi: scommesse, Gratta & Vinci soluzioni digitali attirano gli italiani come non mai. Il sogno di un guadagno facile continua ad appassionare un po’ tutti.

Dati impressionanti: in un mese, secondo una recente indagine, si gioca una valanga di euro e si perde circa un miliardo e mezzo di euro in apparecchi di intrattenimento ovvero slot machine e le videolottery. Cifre che fanno immaginare l’immenso giro d’affari.

Per risparmiare sono parecchi i cittadini che provano ad utilizzare il codice promo Sisal in modo da poter fare più puntate con pochissimi euro. Tutto ciò però non basta per arginare le perdite che invece vengono generate dagli appassionati d’azzardo.

E’ Avviso Pubblico a rendere noto gli ultimi dati relativi al comparto: su una indagine conoscitiva del fenomeno in 8mila comuni si sono tracciati i dati del fenomeno.

In media si spendono poco meno di 500 euro a italiano, un cittadino maggiorenne poi giocherebbe almeno una volta all’anno, non tutti i giocatori diventano patologici o dipendenti ma lo scenario sembra essere preoccupante proprio per la diffusione della passione.

Se il gioco aumenta crescono anche gli investimenti delle associazioni dedite alla prevenzione o di quelle che, conoscendo la voglia italiana di tentare la fortuna, cercano di spostare l’attenzione verso il gioco consapevole. 

Nonostante gli impegni messi in essere dallo Stato, dalle Regioni e dai Comuni il gioco avanza e, a dispetto da quanto messo in essere dalla classe dirigente esistono dei luoghi dove i giocatori aumentano.

Osservando i dati di Avviso Pubblico emerge come Prato sia la provincia dove si giocano 749, 22 euro a cittadino, eppure tutti conoscono l’impegno della Regione Toscana con una legge tra le più evolute di Italia, a seguire poi Rovigo con circa 508, 00 per cittadino, Sondrio con 481,15 e Olbia-Tempio con ben 479,99.

Chiaramente alti sono i tassi di investimento in gioco a  Prato e Olbia seguiti poi da Bolzano,  Piacenza, Rovigo, Sondrio, Frosinone e Alessandria.

Se da qualche parte il gioco cresce da altre diminuisce ed allora degni di nota sono i dati provenienti da alcune realtà come Cremona con un ottimo -23,2%, Verbania -22%, Aosta -17,15%,  Biella -15,30% e Campobasso -14,75%.

In queste ultime realtà citate sembrerebbe che le politiche restrittive siano riuscite ad ottenere un importante successo.

Ma se questo accade nel mondo reale è vero che il gioco digitale in Italia sta iniziando a riscuotere successo.  Ancora non troppo diffuso è gradito sopratutto ai giovani che gradiscono la possibilità di potersi collegare ad un portale o ad un sito in ogni luogo ed in ogni momento della giornata.

A dispetto di quanto si possa pensare: il giocatore digitale è a conoscenza del rischio di dipendenza e, grazie alle politiche messe in pratica dalle società gestori dei siti e delle piattaforme, è un soggetto molto informato e capace di capire il limite di tempo dopo cui rimanere collegati diventa rischioso.

Siamo dinnanzi ad un nuovo tipo di giocatore: virtuale e consapevole, capace di porsi limiti di investimento e non curante delle ipotesi di vincita.

In Italia il gioco piace, cresce e probabilmente diventa sempre più consapevole.