Il ruolo dell’insegnante tra pestaggi, precarietà e diplomi online

E’ di pochi giorni fa la triste notizia del pestaggio da parte di un genitore al vicepreside di una scuola media di Foggia, “reo ” di aver rimproverato e preso per un braccio togliendolo dalla fila in attesa di uscire dall’istituto l’alunno figlio dell’aggressore, il quale spingeva i propri compagni rischiando di far cadere i ragazzi davanti a lui. “Sacrilegio crimen est quod maiestatis dicitur” ! Questo episodio si aggiunge all’arresto di un 17enne di Caserta che circa 10 giorni fa ha addirittura sfregiato il volto della propria insegnante, ultimo tassello di una purtroppo sempre più lunga lista di episodi di aggressione o sopraffazione ai danni degli insegnanti,e che hanno come protagonisti in negativo gli stessi studenti o i loro genitori.

Queste vicende hanno riportato alla ribalta il tema di quello che per molti aspetti è ormai considerato un vero e proprio scontro tra scuola e famiglia, due istituzioni che per parecchio tempo sono andate a braccetto con l’obiettivo comune di educare i ragazzi, istruirli e renderli migliori dei genitori, con la scuola che molto spesso colmava anche eventuali mancanze che i giovani potevano subire all’interno del proprio contesto famigliare. Da qualche anno invece le parti si sono ribaltate, scuola e famiglia si trovano spesso in contrapposizione ed ora è addirittura la famiglia che spesso e volentieri vuole impartire lezioni a scuola ed insegnanti sul come educare i giovani d’oggi. Una volta il maestro era appunto considerato tale, ora invece è da molti genitori considerato come la causa principale dello scarso andamento scolastico del proprio figlio.

Quali sono le cause di questo ribaltamento di fronte ? Anzitutto un cambiamento generazionale di non poco conto, che va di pari passo con la tecnologia. Oggi tutto è alla portata di tutti, chiunque grazie al web, alla tv, ai social, può reperire informazioni su qualsiasi argomento e con il minimo sforzo. Se da un lato questo può essere positivo perchè apre la cultura ad una platea più ampia rispetto al passato, dall’altro ne provoca anche una generalizzazione che ne sminuisce il valore. E del resto, presentarsi ad una cena con una giacca all’ultima moda sortisce effetti differenti se quella giacca è indossata solamente da noi oppure da altri 3 amici no ?

E’ cambiata poi la stessa mentalità dei ragazzi, sempre più presuntuosi e convinti di potersela cavare in ogni situazione senza l’aiuto di nessuno, emuli di personaggi che vengono loro proposti ed idolatrati come esempi da seguire ma che poi in concreto altro non sarebbero che modelli da evitare. Sono i ragazzi stessi a non vedere più nell’insegnante la figura di riferimento di un tempo, il pozzo di esperienza cui attingere, molto semplicemente perchè ai loro occhi ed a quelli delle loro famiglie, gli esempi da seguire ormai sono altri.

E’ doveroso dire però che anche la scuola stessa, intesa come istituzione statale, ha contribuito in maniera altrettanto importante allo svilimento della figura dell’insegnante, con leggi, riforme e manovre che altro non hanno fatto che rendere la professione sinonimo di instabilità e precarietà. Non esistono praticamente più gli insegnanti di ruolo, ottenere e mantenere una cattedra per lungo tempo è praticamente un miraggio, non c’è un ricambio generazionale adeguato e spesso tra insegnanti e studenti ci sono almeno due generazioni di differenza nei migliori dei casi. Come si può pretendere quindi che un docente possa diventare un riferimento per i ragazzi, se chi ti insegna oggi, domani sai già che non ci sarà, o comunque è molto probabile che non ci sarà ? Come si può sperare che i ragazzi aspirino a diventare a loro volta insegnanti anch’essi, se l’immagine che hanno è quella di persone costrette ad abbandonare le proprie famiglie per un posto di lavoro nemmeno tanto sicuro dall’altra parte d’Italia ?

Altro fattore di non poco conto poi, è lo scarso aggiornamento della scuola rispetto ai tempi correnti. I programmi scolastici sono in molti casi obsoleti ed identici a 30 anni fa, poco inclini al cambiamento ed all’aggiornamento. Se come detto in precedenza, la tecnologia da un lato ha un po’ sminuito il valore della cultura, dall’altro però ha aperto un mondo su nuove opportunità di lavoro al passo coi tempi e l’evoluzione della società odierna, determinando la nascita di una moltitudine di figure professionali fino a pochi anni fa sconosciute ed oggi molto ricercate. In tutto questo la scuola tradizionale è stata fino ad oggi un po’ a guardare, il che ha consentito lo sviluppo di portali online come www.teoremacorsi.com, con offerte formative che comprendono molte di queste nuove discipline, a partire dai corsi per diventare esperti in numerosi settori inerenti il web marketing, la moda, dell’animal care, ma anche percorsi classici come il diploma di geometra o ragioniere, con la possibilità di seguire i corsi stando comodamente a casa propria ed ottenere attestati e diplomi altamente spendibili nella ricerca di un lavoro.

Con buona pace dei genitori che in caso di rabbia, più che rompere il pc del figlio, altro non potranno fare.

Scritto da Furini Davide