Va in scena al Teatro Argentina di Roma Il Nome della Rosa, prima versione teatrale del celebre capolavoro di Umberto Eco, tradotto in 47 lingue, Premio Strega nel 1981, e dal quale è stato tratto nel 1986 da Jean-Jacques Annaud una famosa versione cinematografica, con protagonista Sean Connery. Il testo, adattato per la scena da Stefano Massini e diretto da Leo Muscato, è sul palco romano fino al 4 febbraio, poi andrà in tournée a Padova, Verona, Venezia, Udine, Carpi, Ferrara, Bologna, Trento.
“Dietro ad un racconto avvincente e trascinante, il romanzo di Umberto Eco – annota Leo Muscato -nasconde una storia dagli infiniti livelli di lettura; un incrocio di segni dove ognuno ne nasconde un altro. La struttura stessa del romanzo è di forte matrice teatrale. La scena si apre sul finire del XIV secolo. Un vecchio frate benedettino, Adso da Melk, è intento a scrivere delle memorie in cui narra alcuni terribili avvenimenti di cui è stato testimone in gioventù.
Nel nostro spettacolo, questo io narrante diventa una figura quasi kantoriana, sempre presente in scena. Siamo nel momento culminante della lotta tra Chiesa e Impero, che travaglia l’Europa da diversi secoli. Su uno sfondo storico-politico-teologico, si dipana un racconto dal ritmo serrato in cui l’azione principale sembra essere la risoluzione di un giallo”.