Cisl Slp Poste Sicilia. Negli ultimi 3 anni quasi 1200 senza ricambio “turnover”

Cisl Slp Poste Sicilia. Nel 2017 400 lavoratori hanno lasciato il servizio. Negli ultimi 3 anni quasi 1200 senza ricambio  “turnover” “Lasciano il lavoro con incentivi perché stanchi e stremati da ritmi inumani. Stress, minacce e disorganizzazione inducono i lavoratori ad abbandonare il servizio pur non avendo i requisiti pensionistici. Ormai siamo al collasso. Ogni giorno è una lotta. L’ uno contro l’altro. Qualità del servizio e del lavoro che lascia a desiderare. Clima aziendale pessimo. Purtroppo siamo sempre in attesa di decisioni centrali ma nulla arriva. Anzi la parola d’ordine è: “Siamo sempre in eccedenza”. Si legge così in un comunicato stampa della Segreteria Regionale della Cisl Slp Poste, a firma del Segretario Regionale Giuseppe Lanzafame (nella foto), che continua: “Molto facile dichiararlo osservando solo slide, monitoraggi, parametri, tutti rigidamente riservati. Un’ azienda alle prese con nuovi progetti, piani strategici, industriali e mentre si attendono novità, nelle province siciliane si affonda. Si fa finta che tutto va bene. Sempre meno personale. Lavoratori presenti, diventati “tappabuchi” per colmare falle evidenti. Direttori e personale (tutto) che non reggono lo stress giornaliero dei capi che, malgrado le difficoltà palesi, minacciano ritorsioni e procedimenti disciplinari per il mancato raggiungimento di obiettivi, umanamente impossibili e sempre più “sfidanti”. Riorganizzazione del settore postale che lascia molto a desiderare. Naturalmente ci rendiamo conto che cambia il lavoro, la richiesta del cliente, del Business, strategie, mercato, ricavi, ecc., ecc. ma il minimo, ribadiamo il minimo di risorse e strumenti l’azienda “È obbligata”. È un dovere. Se poi in aggiunta alla mancanza di risorse l azienda non riconosce diritti ( vedi sicurezza, serenita’, ferie, trasparenza, attuazione accordi sottoscritti) quasi diventa una richiesta obsoleta per il datore di lavoro, allora il quadro è completo e dovrebbe fare seriamente riflettere gli addetti ai lavori. Naturalmente evidenziare numeri e fatti all’ opinione pubblica è doveroso da parte della scrivente per tentare di riappropriarci della  serenità e strumenti per ridare risposte alla clientela e ai lavoratori.

Da mesi abbiamo dichiarato lo stato di agitazione, insieme ad altre oo.ss. per i citati motivi, adesso aspettiamo l esito dei tavoli nazionale, dopo la positiva firma del contratto di lavoro,   sulle politiche attive del lavoro, per dare il giusto riconoscimento a questa regione e intraprendere un dialogo costruttivo per il bene comune. Occorrono fatti !