Venerdì 12 gennaio esce l’album “2640” di Francesca Michielin per comunicare, ascoltare e immaginare

Milano. “È un viaggio per imparare ad incontrarsi e incontrare, per comunicare quello che si vuole dire, anche senza parlare. Auguri per un buon 2640”. Lo ha detto Francesca Michielin alla presentazione del nuovo album “2640” in uscita venerdì 12 gennaio che contiene 13 brani, fra cui il primo singolo “Vulcano” certificato platino e il secondo “Io non abito al mare”. “L’album racchiude le tre anime che ho voluto rappresentare con tre triangoli colorati – ha sostenuto – Il triangolo rosso è un vulcano, quello blu è il mare da imparare ad ascoltare, e il terzo, quello verde, la montagna da dove provengo, per provare ad immaginare dalla cima: sono un po’ contrastanti fra loro ma incastrati per convogliare energie tutti insieme; in un certo senso mi rappresentano: ho 22 anni, so cosa non voglio e cosa voglio dire con questo disco”.

I brani sono vulcanici, marini e montani per comunicare, ascoltare e immaginare. “Le canzoni sono state scritte in modo impulsivo e viscerale – ha ammesso – Sono nate in pochissimo tempo, una vera esplosione come il vulcano: sono nate per amicizia e per divertimento, scambiandoci delle idee, in maniera superfluida”. “La serie B” e “Alonso” rappresentano l’amore per lo sport da parte di Francesca. “Tutto il disco ruota intorno allo sport – ha confessato – La serie B è sulla retrocessione del Vicenza che rappresentò una tragedia in casa, piangevamo tutti. La sensazione di retrocedere nella vita mi preoccupa tanto, come anche gli esami di recupero, ma è anche un elogio alle persone che sono in serie B e che vogliono diventare di serie A. L’altra è nata ad aprile 2017, era appena iniziata la stagione di Formula 1 e guardavo Fernando Alonso, lui bravissimo e sanguigno ma le macchine inconcepibili, e ha sempre tirato dritto: l’ho conosciuto questa estate e mi sono pentita a scrivere questo pezzo”. La cantautrice ha poi toccati argomenti della vita di ognuno di noi.

“La ricerca della velocità esasperata ci porta a comunicare velocemente ed è facile fraintendersi – ha affermato – Ho una forte presenza di famiglia molto larga, fra figure maschili e femminili molto forti, con un certo bisogno di senso di comunità: siamo tutti connessi ma alla fine andiamo per cavoli nostri”. “Io non abito al mare” è anche il video firmato da Giacomo Triglia, girato in provincia di Trapani al Cretto di Burri, l’opera di land art realizzata site specific tra il 1984 e il 1989 dove sorgeva la città vecchia di Gibellina, completamente distrutta dal terremoto del 14 e 15 gennaio 1968. “Tutto è nato quando mi sono fermata a Berlino durante il viaggio a Stoccolma per l’Eurofestival – ha spiegato – Ho visto i resti del muro e per me è stata l’angoscia delle cose non dette. Ho voluto omaggiare quel ricordo: stando li hai proprio la sensazione della capacità di riflettere, cammini un po’ dispersa, ho provato ad urlare ma l’acustica schiaccia la voce, un volo magico che parla da solo, una scelta artistica ma anche una sfida a dire le cose che volevo dire. Non ultimo perché mi piace tanto la Sicilia”. Quest’anno Francesca Michielin sarà impegnata in alcuni concerti nei principali club italiani e, dopo l’anteprima il 16 marzo a Parma (Campus Industry), il 17 sarà a Milano (Fabrique), il 23 a Torino (Concordia), il 24 a Brescia (Gran Teatro Morato), il 25 a Bologna (Estragon), il 27 a Trento (Audiorium Santa Chiara), il 28 a Roncade (New Age), il 31 a Catania (Land La Nuova Dogana), il 5 aprile a Perugia (After Life), il 7 a Maglie (Industrie Musicali), l’8 a Modugno (New Demodè), il 12 a Roma (Teatro Quirinetta), il 14 Napoli (Hart) e il 15 Firenze(Viper Theatre). “Stiamo lavorando ancora al tour ma è certo che ci divertiremo moltissimo”.