Sacchetti bio: adesso si pagano anche in farmacia

sacchetti biodegradabili

Il 2018 è iniziato all’insegna dei sacchetti bio finiti alla ribalta per la cosiddetta tassa sulla spesa. Dal primo gennaio è diventato obbligatorio usare il sacchetto bio per imbustare la frutta al supermercato. Un costo in media di 0,2 centesimi a sacchettino. Il Ministero della Salute ha precisato che si possono usare le buste monouso da casa, ma per motivi igienici le buste non potranno essere riutilizzate. E’ in pratica possibile comprare confezioni ad esempio da 100 pezzi risparmiando sul prezzo di acquisto.

Sacchetti bio: novità in farmacia

Il nuovo fronte arriva ora dalle farmacie. Federfarma ha comunicato agli associati che “la busta biodegradabile in cui mettiamo i farmaci e gli altri prodotti acquistati in farmacia non può più essere gratuita”. Federconsumatori dal canto suo denuncia “intollerabili speculazioni nei negozi, specialmente nelle farmacie, dove i sacchetti costano fino a 60 centesimi”.

Il Ministro Beatrice Lorenzin precisa. “Non siamo contrari al fatto che il cittadino possa portare i sacchetti da casa a patto che siano monouso e idonei per gli alimenti”. “Il riutilizzo dei sacchetti – ammonisce il direttore generale del Ministero, Giuseppe Ruocco – determinerebbe infatti il rischio di contaminazioni batteriche“.

Sia il Codacons sia l’Unione nazionale consumatori denunciano che alcuni supermercati fanno pagare i sacchetti a chi acquista ortofrutta, anche se non li usa, anche attaccando l’adesivo col prezzo sul prodotto. Il Codacons annuncia un esposto per truffa a 104 procure. Federconsumatori accusa le farmacie. “Molti cittadini ci segnalano, infatti, che tali esercizi stanno addebitando costi spropositati per i nuovi sacchetti di plastica: dai 10 ai 60 centesimi a sacchetto. L’aggravio sarebbe di 20,80 euro l’anno”.