La Costituzione compie 70 anni: sguardo rivolto sia al passato che al futuro

La Costituzione compie 70 anni. Il 27 dicembre del 1947 il testo è stato promulgato dal Capo della Stato provvisorio Enrico De Nicola nella Gazzetta ufficiale e il primo gennaio del 1948 entra in vigore. Ma nel Vibonese e in Calabria è ancora arduo l’impegno affinché i suoi principi fondamentali si compiano e abbiano luce nella realtà della vita di coloro che subiscono ingiustizie per le mancate risposte da parte delle Istituzioni democratiche. A tenere viva la fiaccola dei valori e degli ideali che hanno ispirato i Padri Costituenti è la Scuola che traduce la formazione e l’attività didattico-pedagogica con la cultura dell’incontro declinando le conoscenze, i saperi e le risorse umane nelle relazioni dei territori che formano il tessuto vivo della società. Lo testimonial’importanza e la risonanza dell’esperienza del Meeting nazionale Re.Na.I.A. che si è svolto nella sede dell’Istituto Ipseoa “E. Gagliardi”, mettendo insieme tante realtà scolastiche che operano nelle diverse regioni.

La Costituzione compie 70 anni. Il 22 dicembre del 1947, come si ricorderà, i 139 articoli sono stati approvati dall’Assemblea Costituente. Il testo verrà poi promulgato dal capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, il 27 dicembre e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale per poi entrare in vigore il primo gennaio 1948.È nata proprio durante il Natale. Una coincidenza che ha avuto il significato simbolico di dare una nuova luce alla storia dell’Italia, che dopo gli orrori della II guerra mondiale e il referendum istituzionale del 1946 (2-3 giugno), è diventata una Repubblica democratica. Ma per tante realtà del Paese i diritti inviolabili e intangibili della persona, compresa la dignità umana, non hanno ancora compimento, perché a prevalere sono gli abusi, la prepotenza, il degrado, il disagio sociale e altre forme di ingiustizia, che sono l’humus per la crescita della criminalità, della corruzione e di tutte le discriminazioni sociali.

Un ruolo importante per contrastare l’inciviltà e per far affermare i valori democratici sanciti nella Carta costituzionale lo ha recitato e lo recita la Scuola. Tra Costituzione e Scuola, in questi decenni, si è intessuto un legame culturale, pedagogico-educativo e sociale fondamentale; ma è necessario ravvivarlo e rinvigorirlo, in ogni istante, dentro le aule e fuori, a partire dai principi che hanno ispirato i padri costituzionalisti, per motivare le nuove generazioni ad un rinnovato impegno, affinché quei valori, quella tensione ideale, non restino soltanto una mera enunciazione retorica o una semplice aspirazione, come si constata in quei territori dove i diritti non sono vissuti nella loro compiuta, autorevole attuazione e consapevolezza. Questa missione dovrebbe animare i docenti e i giovani che compongono le comunità del Vibonese, che soffre ormai una lunga e preoccupante sfiducia nelle proprie risorse a causa dell’accentuato individualismo o rassegnazione, atteggiamento che favorisce l’indifferenza verso i beni collettivi e i valori etici, principalmente per l’irresponsabilità di alcuni rappresentanti che hanno tradito il mandato istituzionale.

In questo quadro poco incoraggiante, si riflette la luce che riescono ad emanare, ad esempio, esperienze significative coltivate nella Scuola, come quella di cui è stato artefice l’Istituto Ipseoa “E.Gagliardi” di Vibo. Lo si è compreso in occasione di una importante manifestazione: il Meeting Re.Na.I.A. (Rete Nazionale Istituti Alberghieri) che si è svolto nella sede dell’Istituto per discutere del futuro della formazione e dei vari profili professionali.Tra i tanti ospiti, molti per la prima volta hanno scoperto il territorio del Vibonese, ma anche la Calabria. Non più attraverso l’immagine stereotipata proiettata dai media, ma guardando e ascoltando, incontrando e degustando, tessendo relazioni umane e culturali, che hanno la forza di superare tanti “pre-giudizi” che danno vita ai luoghi comuni. L’incontro vivo con i paesaggi e con le persone, è la cura per guarire dalla miopia che nasconde le verità delle microstorie in cui sono protagonisti positivi (o negativi)i suoi abitanti.

L’esperienza del Meeting Re.Na.I.A. per il Vibonese  rappresenta un patrimonio su cui investire per restituire al futuro fiducia e prospettive, e per dare corpo ai principi presenti nella Costituzione, affinché si possa superare quell’atavico e sotterraneo “complesso di inferiorità” che attanaglia chi vive nel Meridione, e in particolare in Calabria, come hanno spiegato scrittori che hanno intrattenuto con il Sud e la Calabria un dialogo onesto e di responsabilità intellettuale, indagando con lucidità i motivi sociali, le cause storiche e antropologiche, i fattori culturali e psicologici più profondi che hanno segnato la storia, come Carlo Levi, Giuseppe Berto e Pier Paolo Pasolini. Tante le attestazioni- accompagnati da messaggi di elogio e di gratitudine per l’accoglienza – pervenuti al dirigente scolastico dell’Ipseoa “E.Gagliardi” Carlo Pugliese. L’ospitalità si è dispiegata nei diversi momenti che hanno caratterizzato il Meeting: dalla formazione, alla convivialità, all’intrattenimento, ai viaggi per conoscere le località più interessanti sotto il profilo turistico e culturale.

A nome di Re.Na.I.A. si è espressa più volte la presidente Anna Maria Zilli per testimoniare il suo sincero apprezzamento, come è accaduto di recente, nell’occasione del rituale scambio di auguri con il preside Pugliese, rinnovando la sua gratitudine per l’accoglienza e per l’organizzazione. Inoltre ha voluto ringraziare personalmente tutti i relatori che hanno animato il workshop sui prodotti tipici del territorio, sottolineando che grazie alla presentazione i “partecipanti hanno avuto modo di conoscere molti aspetti del patrimonio storico, culturale ed enogastronomico che il territorio calabrese offre”.

Si può affermare che l’evento è stato senza precedenti nella storia della scuola nel Vibonese e in Calabria. Tanti gli ospiti, circa 150 persone, tra dirigenti scolastici, docenti, dirigenti del Miur, Dsga, relatori, provenienti da tutte le regioni d’Italia. Per tre giorni, l’istituto “Gagliardi” è stato teatro di tutta la realtà alberghiera della Penisola esi è popolato di presenze nuove che hanno animato l’istituto. Questa sfida è stata affrontata con impegno, passione, professionalità e grande generosità, a partire dalla dedizione profusa dal dirigente scolastico del “Gagliardi”, Carlo Pugliese, a cui va il merito di aver creduto in questo importante evento e che ha organizzato con grande attenzione, impegno e responsabilità, realizzando “un sogno”, grazie alla nuova struttura dove ha sede l’Istituto da quasi due anni. I tre giorni in cui si è dispiegato il Meeting, è stato caratterizzato da vari momenti che sono stati creati per mettere insieme riflessione, formazione, didattica, cultura, cibo, convivialità. Per realizzare tutto questo sono stati chiamati in causa le diverse realtà produttive nel campo enogastronomico insieme ai saperiche fanno parte della storia antropologica e artigianale del Vibonese e che raccontano la sua millenaria tradizione agropastorale ed enogastronomica.

Questo simposio ha dimostrato che la Scuola può rappresentare la chiave per indicare la strada su cui deve camminare un territorio che non gode certo di buona salute sotto il profilo economico, culturale e sociale. La Scuola riesce, nonostante le molte difficoltà e i tanti disagi, ad esprimere delle esperienze che si elevano rispetto alla gestione politico-amministrativa delle altre istituzioni. E l’Istituto Ipseoa “E. Gagliardi” è stato esemplare, perché è riuscito a lanciare “il cuore oltre l’ostacolo”, e ha tirato fuori risorse inaspettate. In primo luogo perché ha coinvolto le attività professionali e imprenditoriali, le vocazioni del territorio. Così ha potuto ri-conoscere la propria identità collettiva in una dimensione etica ed umana, in cui il confronto, il dialogo, la formazione, si ritrovano nel desiderio di creare condivisione e relazione, coinvolgendo i diversi aspetti che contrassegnano le località del Paese.In quest’opera i principali protagonisti sono stati gli allievi. Come ha sottolineato il dirigente Carlo Pugliese, hanno saputo mettere in campo, oltre alle competenze professionali, anche un impegno che si è manifestato con generosità, non risparmiando energie, anche quando si è trattato di inventarsi l’intrattenimento musicale. Importante, poi, è stato il dibattito sul futuro degli istituti alberghieri in un mondo che richiede nuove competenze e nuovi profili. Come nel confronto con i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione (Miur) per quanto attiene i profili in uscita che dovrebbero essere definiti con apposito decreto legislativo (sulla questione, con un documento del 22 novembre scorso, a nome della rete Re.Na.I.A., la presidente Anna Maria Zilli, esprime “forti perplessità e timori in merito all’adozione, in fase di revisione dei profili che abbiamo contribuito a definire, di un profilo unitario che ci trova fortemente contrari poiché rischia di disperdere il patrimonio costruito nei decenni precedenti e che ha favorito lo sviluppo di un’area professionale ed economica del made in Italy”).

Accanto ai tanti momenti di confronto, di discussione, di elaborazione didattico-pedagogica da parte di chi opera sia nel campo della formazione, ma anche nel mondo del lavoro, non sono mancate le emozioni, come il riconoscimento per colui che è stato per tanti anni l’appassionato e tenace presidente della Rete degli Istituti Alberghieri, Ilario Ieraci, che ha contribuito a elaborare un dialogo positivo e costruttivo con il Miur, come è accaduto nel convegno (che si è svolto il 19 ottobre, Aula magna) “Il nuovo decreto Ministeriale. Questioni e prospettive per gli istituti Alberghieri del domani”. Hanno relazionato Rosalba Bonanni (funzionaria Miur) per quanto riguarda “La revisione dei percorsi dell’Istruzione professionale”; Ilario Ierace (ex presidente Re.Na.I.A.) su “Le proposte della Re.Na.I.A. per la definizione del nuovo decreto”; Rossella Mengucci (Dirigente scolastico Miur), in merito ai “Profili per i Nuovi Alberghieri”. Inoltre Silvio Moretti (Direttore Fipe), si è intrattenuto su “Il mondo delle imprese: impegni ed opportunità”; mentre Angelo Candido (Federalberghi), su le “Prospettive e contributi per il settore turistico-alberghiero”. Le conclusioni sono state affidate alla presidente Re.Na.I.A. Anna Maria Zilli, mentre ad introdurre il convegno è stato Carlo Pugliese (dirigente Ipseoa “E.Gagliardi”).

A suscitare particolare emozione la consegna di una targa all’ex presidente Re.Na.I.A. Ilario Ierace (è stato dirigente scolastico all’Istituto Ipseoa “E. Cornaro” di Iesolo) per l’impegno profuso nei due mandati, il quale ha manifestato il suo sentimento di gratitudine, non trattenendo la sua l’emozione in quanto le sue origini sono calabresi, Caulonia (RC). La targa è stata realizzata e offerta dall’artista Antonio La Gamba (educatore del convitto annesso all’Istituto “Gagliardi”); a Ilario Ieraci inoltre è stata consegnata, durante la cena di gala, la pergamena di socio onorario Re.Na.I.A. Nel corso del convegno, che si è svolto nell’Aula Magna, sono intervenuti inoltre il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Diego Bouché, il prefetto di Vibo Valentia Guido Longo, il sindaco della città Elio Costa. Si sottolinea ancora la partecipazione del questore di Vibo Filippo Bonfiglio e di diversi i dirigenti scolastici degli Istituti della città, tra cui Antonello Scalamandrè (Liceo psicopedagogico “Capialbi”), Raffaele Suppa (Liceo Classico Morelli), Caterina Calabrese (Liceo scientifico “Berto”), Raffaele Vitale (Istituto comprensivo di Sant’Onofrio), Luisa Vitale (istituto comprensivo di San Costantino Calabro) e l’ex preside Giovanni Policaro (già segretario regionale Cisl Scuola).

Questo Meeting Re.Na.I.A. ha conosciuto un altro significativo appuntamento nel Work Shop su “I prodotti delle Terre di Calabria”, con dei seminari di approfondimento per far conoscere le caratteristiche alimentari e le proprietà enogastronomiche dei prodotti tipici e il rapporto con la storia e la cultura del territorio. Hanno partecipato docenti universitari, maestri artigiani e studiosi che hanno dato vita ad un interessante dibattito. Dal tonno alla ‘nduja, dalla cipolla rossa di tropea al tartufo di Pizzo, senza dimenticare la questione dei diritti collettivi e privati in agricoltura a partire dall’area del Poro, altipiano a ridosso di una della zone più suggestive dell’intera regione, come il promontorio di Capo Vaticano e la stessa Tropea, principale meta del turismo balneare a livello regionale e nazionale.

Dopo una breve introduzione da parte del Dirigente scolastico del “Gagliardi” Carlo Pugliese, che ha ribadito l’importanza del work shop per quanto riguarda il rapporto Scuola-territorio-tradizione, enogastronomia e attività artigianali, è intervenuto il Consigliere della Regione Calabria Sinibaldo Esposito, mettendo in risalto le tipicità che offre il territorio regionale. I seminari sono stati caratterizzati dalle relazioni del prof. Saverio Di Bella (docente emerito di Storia all’Università di Messina e studioso del fenomeno mafioso) che ha affrontato il tema dei “Diritti soggettivi, Diritti collettivi in agricoltura: storia, esperienze, vocazioni e paesaggio rurale nel territorio del Poro”; del prof. Antonio Pugliese (ordinario di Clinica medica veterinaria all’Università di Messina) che si è soffermato su “La Nduja: antropologia e tecnologia”; dell’archeologa Maria Teresa Iannelli, con “Le tonnare calabresi tra passato e presente”; di Simone Saturnino (Direttore Consorzio Cipolla rossa di Tropea), il quale ha spiegato la storia e le caratteristiche della “cipolla rossa di Tropea”; a concludere questa parte la relazione dell’ing. Lucia Seta (R&D – Reolì) che ha raccontato come nasce “L’olio extravergine d’oliva spalmabile” e Carmelo Moteleone (maestro gelataio) con “L’invenzione del tartufo di Pizzo: l’eredità di Filippo De Maria”. Infine, nell’ambito delle attività previste dal Meeting per la “Mondadori Educational”, la docente Flora D’Amico, dell’Istituto Alberghiero “A.Saffi” di Firenze, ha presentato un interessante progetto su San Gimignano realizzato dagli allievi.

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