E’ finita davvero: nelle prossime opere lo scioglimento delle Camere

Sergio Mattarella tra il 27 e il 29 dicembre decreterà la fine della legislatura. Sulla base all’articolo 88 della Costituzione, il Presidente della Repubblica riceverà Pietro Grasso e Laura Boldrini ed emanerà il decreto di scioglimento del Parlamento, controfirmato da Paolo Gentiloni.

A quel punto Mattarella riceverà il premier e il ministro dell’Interno, Marco Minniti, per firmare il decreto di indizione delle elezioni, con il quale, dopo la relativa decisione del Consiglio dei ministri, verrà fissata anche la data della seduta inaugurale delle nuove Camere, che in base all’articolo 61 della Carta dovrà svolgersi non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. Se si voterà il 4 marzo 2018, la diciottesima legislatura inizierà venerdì 23 marzo.

I cittadini dovranno essere chiamati al voto non prima del quarantacinquesimo giorno a partire dalla pubblicazione del decreto di fissazione dei comizi elettorali e non oltre il settantesimo dallo scioglimento delle Camere. Non è obbligatorio che il presidente del Consiglio si rechi, dimissionario o meno, dal Capo dello Stato. Gentiloni potrà rimanere in carica non solo per gli affari correnti.

Sergio Mattarella