Milano. Pediatria dell’Istituto nazionale tumori a contatto con le tartarughe

A Milano vivono tre tartarughe sulla terrazza del reparto di Pediatria dell’Istituto nazionale dei tumori. Sono animali importanti, che accolgono e stimolano la fantasia e lo stupore dei bambini che, dalle camere del reparto, raggiungono lo spazio aperto per giocare. Per manifestare mediante il gioco e il disegno le proprie emozioni in modo da riuscire – con l’aiuto delle tre tartarughe e della Sezione Didattica del Comune di Milano (attiva dal 1977 presso l’Istituto dei tumori, dove da settembre 2010 è presente anche una cattedra di scuola primaria ospedaliera statale) a rivedere la propria storia e raccontare i propri timori in modo meno spaventoso.

La pediatria oncologica sa che il proprio compito è anche proteggere il percorso di crescita emotiva ed educativa del bambino durante la malattia. Quando la tartaruga Maria Stuarda si è ammalata ed ha avuto bisogno del veterinario, il suo percorso di cura e di convalescenza è diventato lo spunto per costruire un laboratorio di gioco e narrazione, coordinato dal dottor Carlo Alfredo Clerici e realizzato dalle educatrici della sezione didattica.

“Il servizio delle sezioni didattiche del Comune di Milano, con l’eccellenza educativa e la creatività artistica e relazionale che le contraddistingue, arriva in tanti luoghi della città, in musei, monumenti, orti botanici ed ospedali. Ovunque ci siano bambini è importante dare risposte ai loro bisogni educativi. Questo è vero a maggior ragione per l’Istituto dei tumori – dichiara la vicesindaco e assessore all’Educazione, Anna Scavuzzo – dove la nostra sezione didattica svolge un lavoro preziosissimo con la sensibilità e la professionalità particolari richieste dal contesto, ma con la fantasia che richiede il diritto al gioco e al sorriso di ogni bambino”.

“Consentire ai piccoli pazienti della Pediatria oncologica di poter continuare il programma scolastico intrapreso prima della diagnosi anche durante il percorso di cura – afferma Enzo Lucchini, Presidente dell’Istituto nazionale del tumori – è molto importante per il nostro istituto, che è grato alle maestre e alle educatrici per il loro prezioso lavoro quotidiano. Grazie a loro, e ai numerosi volontari, i bambini possono dedicarsi ad attività didattiche stimolanti, come dimostra il libro ‘Anche le tartarughe’, affrontando il percorso di crescita personale anche tra le mura dell’istituto”.

“Tutte le persone che si ammalano hanno bisogno che qualcuno si prenda cura di loro. La vicenda narrata in “Anche le tartarughe” mostra che è necessario tenere sempre in considerazione le necessità di ciascuno – afferma Maura Massimino, Direttore Struttura complessa Pediatria oncologica dell’INT – e che bisogna agire nei modi e negli ambienti adeguati. Infatti, la tartaruga Maria Stuarda è stata portata dal veterinario, vi è rimasta per alcune settimane e, al suo rientro in Istituto, è stata sistemata in una confortevole dimora preparata dai bambini e adeguata alla convalescenza. Seguendo le indicazioni del medico veterinario, Maria Stuarda ora sta bene. C’è sempre qualcuno che può avere bisogno di noi e per il quale possiamo essere utili e importanti».

tartarughe