Effetto Silvio. Forza Italia al 18%, centrodestra verso il 40%

Le elezioni in Sicilia hanno dimostrato che Silvio Berlusconi è vivo ed è in grado di fare rinascere il centrodestra. L’effetto Silvio è dirompente e in vista delle elezioni politiche si profila una vittoria netta di Forza Italia ed alleati. L’ultima rilevazione sulle intenzioni di voto di Tecnè, sondaggio condotto per Matrix (Mediaset), colloca FI in netta crescita. Passa dal 16% di un mese fa al 17,5%. La Lega scende al 14,8% e Fdi rimane al 4,9%. In totale la coalizione viaggia sul 38,4% e punta decisamente a superare il 40%.

Chi sprofonda è Matteo Renzi. Il suo Pd insieme ad Ap scivola al 27,7% mentre il M5S che da solo è al 25,8%. Gli altri di sinistra da Mdp a Si insieme valgono il 7%. Nelle rilevazioni di Emg per il tgLa7 il centrodestra è in vantaggio con il 34,6% (Fi al 14,6% e Lega al 13%). Da non dimenticare che l’effetto Silvio si sente ancora di più al momento delle urne e nel caso in cui l’ex premier tornasse candidabile non solo la vittoria è scontata, ma anche la candidatura per Palazzo Chigi.

Nelle elezioni 2018 anche il singolo voto farà la differenza. La nuova mappa dei collegi uninominali e proporzionali divide Pd e FI. Gli azzurri avvertono la maggioranza che una modifica “sarebbe di una gravità inaudita e senza precedenti” come afferma Gregorio Fontana. Il renziani vogliono un intervento “migliorativo” sul testo della Commissione tecnica di esperti, presieduta dal presidente dell’Istat, recepito dal governo nel decreto legislativo varato la scorsa settimana. C’è la questione dell’aumento dei collegi al Nord (Lombardia e Veneto) e del “ridimensionamento” del Sud, come in Sicilia. L’iter in Parlamento si concluderà entro il 9 dicembre e poi il governo avrà tempo solo fino all’11 per dare l’ok finale, perché la delega nel Rosatellum bis gli dà un mese dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale. Critiche al testo sono state espresse anche da Mdp, che ha parlato di “truffa” con collegi da “2 milioni di elettori”.

Silvio Berlusconi