Cosa bisogna sapere sul conto deposito

Se il tuo desiderio è quello di approfittare della convenienza di un conto deposito, è bene che si impari a conoscere, prima di tutto, le sue caratteristiche. Questo prodotto non è altro che un conto corrente bancario il cui scopo è quello di garantire al titolare degli interessi piuttosto alti sul patrimonio che è stato investito. Probabilmente il tuo conto deposito online non prevede dei costi, ma tutto dipende dal tipo di conto che scegli: quel che è certo è che il suo tasso di interesse è decisamente più elevato rispetto a quello che viene assicurato da un conto corrente tradizionale (sempre che un conto corrente offra dei tassi di interesse, tra l’altro).

Come aprire un conto deposito

Per aprire un conto deposito non c’è bisogno che la tua storia di credito sia cristallina: anche se in passato hai subìto dei protesti, alla banca non interessa, visto che essa non va incontro a nessun tipo di rischio. Nel caso in cui tu abbia delle pendenze in corso con un certo istituto di credito, comunque, tieni conto del fatto che esso potrebbe servirsi del tuo conto deposito per riprendersi i crediti che gli spettano. In condizioni normali per l’apertura del conto hai bisogno solo di un documento di identità e del tuo codice fiscale; occorre, però, che tu disponga di un conto corrente tradizionale, che viene usato come conto di appoggio. Dal momento che le banche, secondo il d. lgs. n. 231 del 21 novembre del 2007, sono tenute a eseguire l’identificazione finanziaria di chi effettua il deposito, in base alla cosiddetta normativa anti-riciclaggio, nel caso in cui tu ti affidi a un istituto di credito online l’identificazione finanziaria allo sportello non sarà possibile; pertanto ci sarà bisogno di una procedura di identificazione alternativa, che in genere avviene tramite la banca del conto di appoggio. Alcuni conti di deposito presuppongono un deposito minimo per l’apertura, anche se si tratta sempre di importi ridotti.

Come scegliere un conto deposito

Ovviamente non tutti i conti deposito sono uguali: essi differiscono in virtù delle condizioni economiche che vengono applicate. Bisogna fare riferimento, in particolare, al tasso di interesse, che corrisponde al rendimento che viene garantito sul capitale che è stato investito. Le banche, in genere, rendono noto il tasso di interesse lordo: pertanto è opportuno calcolare ciò che rimane dalle tasse, che prevedono il prelievo del 26%. In ogni caso, è la banca stessa a eseguire la detrazione nel momento in cui gli interessi vengono capitalizzati. A volte possono essere previste delle campagne promozionali, con condizioni di favore assicurate ai nuovi clienti: è bene esserne consapevoli, tenendo presente che poi il tasso a regime potrebbe venire ridotto. Le banche hanno il diritto di cambiare i tassi di interesse che offrono in maniera unilaterale, fermo restando che i clienti hanno sempre la facoltà di recedere dal contratto. La logica di capitalizzazione costituisce la modalità con la quale gli interessi che sono stati maturati vengono corrisposti: in genere essi sono riconosciuti alla fine di ogni anno, oppure a intervalli regolari che vengono calcolati dal momento in cui il conto è stato aperto.