Milano. Uso temporaneo dello scalo di Porta Genova

Ridare le aree alla pubblica fruizione, sottraendole a situazioni di degrado e trasformandole in luoghi di socialità con attività rivolte perlopiù alle fasce giovanili della popolazione. È lo scopo della determina con cui l’amministrazione ha individuato le linee di indirizzo per la convenzione che il Comune stipulerà nei prossimi giorni con il Gruppo FS Italiane per l’utilizzo temporaneo dello scalo di Porta Genova e che farà da capofila anche alle successive per gli altri scali dismessi.

Un provvedimento che arriva a seguito dell’annuncio della partecipazione dello scalo di Greco-Breda – e di altre 4 aree pubbliche – a Reinventing Cities, il bando internazionale di C40 che prevede l’alienazione di siti degradati da destinare a progetti di rigenerazione urbana e ambientale. La convenzione, che recepisce le indicazioni espresse dalla delibera del Consiglio comunale e dal Municipio 6, prevederà una serie di vincoli relativi alla fase intermedia dello sviluppo delle aree. In particolare, delinea i requisiti che il Gruppo FS Italiane, proprietario delle aree, metterà nero su bianco nel bando pubblico per la selezione di un operatore che gestisca l’utilizzo temporaneo dell’ex scalo ferroviario. Via libera ad attività culturali, sperimentali, didattiche, ricreative, di spettacolo, sportive e di socializzazione prevalentemente rivolte alle fasce giovanili. Le proposte progettuali dovranno anche dare indicazioni circa le aree per spazi mercatali o, eventualmente, per quelle dedicate ad eventi e manifestazioni a grande affluenza di pubblico, per le quali dovranno essere esplicitate le modalità di regolamentazione al fine di evitare fenomeni di disagio per i residenti e al traffico locale.

Almeno il 10% delle aree dovrà essere destinato ad attività di interesse pubblico coerenti con gli indirizzi espressi dal Municipio (ad esempio aree per mostre, conferenze, spettacoli ed eventi in generale, campetti per attività sportive e ludiche, aree destinate ad orti temporanei o per attività didattiche e formative, etc) che potrà comunque esprimersi sul progetto proposto, richiedere modifiche tenendo anche conto delle richieste di associazioni e mondo del terzo settore. La gestione delle aree potrà avvenire da parte degli Operatori selezionati, attraverso sponsorizzazioni o convenzionamenti con soggetti terzi.

A queste condizioni, valide anche per i bandi che si potranno indire per l’utilizzo temporaneo di tutti gli scali ferroviari, si aggiungono gli impegni relativi specificatamente a Porta Genova, che come prima convenzione diventa ‘convenzione tipo’ per le successive. In particolare, il Gruppo FS Italiane dovrà garantire maggiore accessibilità alle aree con la creazione di nuovo collegamento pedonale con il fabbricato viaggiatori o il piazzale della Stazione, valutare la possibilità di creare aperture nei muri perimetrali dell’area al fine di consentire nuove visuali dall’esterno e ridurre il senso di separazione e cesura con il resto del quartiere e recuperare l’immobile oggi degradato dell’ex dazio su piazzale di Porta Genova e le aree di via Pesto, che verranno date in gestione al Muncipio 6.

“Dopo la firma dell’Accordo di Programma, in questi giorni il futuro degli scali è entrato nuovamente nel vivo – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Ieri abbiamo annunciato la partecipazione dello scalo di Greco-Breda a Reinventing Cities, oggi avviamo l’iter per restituire fin da subito ai cittadini importanti parti di territorio che costituiscono una cesura tra centro e periferia, trasformare aree degradate in nuovi luoghi di socialità specialmente per i giovani. A Porta Genova auspichiamo arrivino proposte attinenti anche alle vocazioni stabilite nell’Accordo, ovvero cultura e design. L’obiettivo, insieme ad FS, è procedere analogamente anche per le altre due aree più ampie, Farini e Romana”.

Lo scalo di Porta Genova, come gli altri, – afferma l’amministratore delegato di FS Sistemi Urbani Gianfranco Battisti – è uno spazio urbano che si presta a rifunzionalizzazioni temporanee leggere, economiche, ambientali e gestionali tese a favorire la fruibilità dei luoghi da parte dei cittadini, anticipando i contenuti delle trasformazioni definitive e introducendo da subito nuove forme di vitalità urbana”.

Oltre al piano degli investimenti, le proposte che parteciperanno al bando dovranno includere un layout progettuale e una relazione in grado di dimostrare la compatibilità con i requisiti minimi definiti dalla convenzione, che avrà una durata di 2 anni.

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