Brindisi. Antonio Tafuro uccide il padre per difendere il fratello

Cappuccini sotto choc per il parricidio avvenuto in via Favia. L’omicida Antonio Tafuro (25 anni) ha riferito di essere andato in soccorso del fratello più piccolo contro il quale il padre Franco Tafuro stava inveendo per motivi futili. Oltre alla vittima e all’assassino, nell’abitazione di Brindisi c’erano gli altri due fratelli e la mamma. L’arma del delitto è un coltello da cucina.

accoltellamentoAntonio Tafuro ha chiamato i soccorsi e si è consegnato ai poliziotti della Questura di Brindisi che lo hanno interrogato alla presenza del suo avvocato difensore. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia sull’uomo di 50 anni. L’esame verrà eseguito lunedì 6 novembre. Antonio Tafuro è stato tradotto nel locale carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Tafuro ha ucciso il genitore con una coltellata all’addome nel corso di un litigio familiare in uno stabile di via Favia nel quartiere Cappuccini. Il provvedimento restrittivo è stato deciso dal pm Luca Miceli. Sul ragazzo di 25 anni pende l’accusa di omicidio volontario.