Omicidio di Vincenzo Ruggiero. Arrestato il complice: è Francesco De Turris

C’è un nuovo arresto per l’omicidio dell’attivista gay Vincenzo Ruggiero. Il ragazzo di 25 anni è stato ucciso per gelosia e poi fatto a pezzi ad Aversa dall’ex marinaio Ciro Guarente.

E’ stato arrestato Francesco De Turris, 51 anni di Ponticelli, ritenuto complice dell’assassino. Avrebbe fornito al’omicida la pistola usata nel delitto. Oltre al reato di concorso in omicidio, è accusato anche di detenzione, porto e cessione abusiva di armi.

Il Gip del tribunale di Napoli Nord ha convalidato il fermo, disposto dalla Procura guidata da Francesco Greco, con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il pregiudicato abita a Ponticelli, nella periferia est di Napoli, nello stabile adiacente a quello in cui risiedono la madre e altri parenti di Ciro Guarente.

Ai Carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa, De Turris ha ammesso di aver ceduto l’arma a Guarente a titolo di amicizia, ben sapendo che l’uomo voleva uccidere Ruggiero. Dopo il delitto, avvenuto il 7 luglio, Guarente ha riportato l’arma, una calibro 7,65 clandestina, a De Turris, che l’ha fatta sparire.

Gli inquirenti hanno iniziato a sospettare del De Turris dopo aver notato l’intenso traffico telefonico che era intercorso tra lui e Guarente nei giorni precedenti l’omicidio. Lo hanno pedinato, raccogliendo altri elementi utili, quindi lo hanno condotto in caserma mercoledì. De Turris, messo di fronte ai numerosi indizi a suo carico, alla fine ha ceduto confessando di aver ceduto l’arma al trentenne.

Ruggiero sarebbe stato ucciso con due colpi di pistola al petto. L’omicidio è avvenuto nell’abitazione di Aversa che Ruggiero condivideva con Heven Grimaldi, la trans che Ciro amava e che riteneva avesse una relazione con la vittima. Avrebbe ucciso per gelosia, sebbene sembri che tra la Grimaldi e Ruggiero vi fosse solo amicizia.