Virginia Raggi e l’acqua dei nasoni: botta e risposta

La Roma grillina sorprende il mondo. La sindaca Virginia Raggi ha chiuso i nasoni. Niente più acqua fresca delle fontanelle, refrigerio per romani e turisti.

Sono 2500 le fontanelle romane. In futuro non erogheranno più acqua gratis. Saranno a pagamento. Una delibera, approvata in Campidoglio, presentata dal capogruppo M5s, Paolo Ferrara, metterà “il servizio di acqua refrigerata naturale e frizzante a pagamento immediato” per le case dell’acqua. Per i nasoni, quando saranno riaperti, la proposta è dotarli di un erogatore d’acqua a gettone a 5 centesimi al litro. La notizia veniva riportata da QN e ripresa dalle varie agenzie.

Nasone

La smentita del Campidoglio

In serata è arrivata la replica sulla pagina Facebook del Movimento 5 Stelle di Roma. “La campagna diffamatoria contro la Giunta Raggi e il MoVimento 5 Stelle, oggi raggiunge un nuovo apice con la bufala diffusa su QN-Carlino-Nazione-Giorno da Elena Polidori (già segnalata all’ordine dei giornalisti per altri articoli contenenti falsità contro esponenti del Movimento 5 Stelle e la Giunta Raggi). Oggi i lettori del quotidiano diffuso in Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lombardia, Liguria saranno sobbalzati leggendo in prima pagina il titolo “I ‘nasoni’ a Roma. Sull’acqua giravolta Raggi Fontanelle a pagamento” e ancora all’interno sempre nei titoli: “bere dagli storici ‘nasoni’ costerà 5 centesimi” e all’interno dell’articolo altre falsità del tipo “I nasoni (ce ne sono duemilacinquecento e zampillano da sempre per la città) non erogheranno più l’acqua gratis, diventeranno a pagamento come le case dell’acqua”, per continuare poi con “per i nasoni quando verranno riaperti il discorso sarà similare: la proposta è dotarli di un erogatore d’acqua a gettone a 5 centesimi”. Tutto falso eppure pubblicato da questo quotidiano diffuso fuori Roma, senza ottemperare alla disciplina deontologica di controllare e verificare le notizie. Né l’amministrazione comunale di Roma Capitale, né i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Roma hanno mai proposto di mettere a pagamento i 2.500 ‘nasoni’ (fontanelle), di Roma che hanno una funzione sociale che va preservata. Tra l’altro la decisione di chiudere temporaneamente i ‘nasoni’, è stata avviata su iniziativa dell’azienda gestore del Servizio Idrico integrato dell’Ato2, Acea Ato2.

La mozione approvata nel consiglio di Roma Capitale impegna l’amministrazione a: -Istituire un tavolo per la ripubblicizzazione dell’acqua di Roma e provincia.

-Gestire il servizio idrico con criterio, scorporando quanto ancora disponibile dei 3 milioni destinati ad installazione di “casette dell’acqua”. I fondi non ancora utilizzati saranno investiti per la manutenzione delle reti idriche, depurazione e fognature, opere necessarie e urgenti previste anche dall’ultimo Piano d’Ambito approvato il 27 luglio 2016.

-Richiedere al gestore di destinare una quota adeguata degli utili derivanti dalla gestione idrica agli investimenti sulla manutenzione dell’infrastruttura.

Il nuovo management di Acea è impegnato a perseguire questi obiettivi tanto che a maggio il gestore ha svolto una ricerca sulle reti (indagine che non veniva effettuata da anni) facendo risparmiare in poche settimane già 500 litri di perdite al secondo.

Per quanto riguarda le “casette dell’acqua” , già oggi il servizio non è gratuito e viene pagato in bolletta da tutti i cittadini. Con la proposta approvata dall’Assemblea Capitolina, come già avviene in altre città italiane, pagherà 5 centesimi al litro esclusivamente chi usufruisce del servizio.

I 2.500 “nasoni” una volta superata la crisi idrica (oggi ne sono stati chiusi meno di una trentina e viene verificato quotidianamente che venga seguita l’indicazione della loro funzione sociale ), continueranno ad erogare gratuitamente acqua per tutti i cittadini e turisti, contribuendo a ridurre la produzione di rifiuti nel rispetto del piano di gestione materiali post-consumo approvato da Roma Capitale”.