Fabrizio Moro torna con l’album “Pace” dal 10 marzo battezzando Bianca Guaccero cantante

Milano. “L’ho trovata molto brava e non avrei mai immaginato che un’attrice sapesse cantare così bene”. È l’apprezzamento su Bianca Guaccero da parte di Fabrizio Moro alla presentazione del suo nuovo album “Pace” in uscita venerdì 10 marzo. L’attrice duetta con il cantautore nella ballad “È più forte l’amore” che farà parte della colonna sonora della fiction “In punta di piedi” che andrà in onda su Rai 1 il prossimo autunno. “Non ci conoscevamo neanche – ha confidato Moro – Rimasi molto sorpreso quando qualche mese fa mi chiamò per chiedermi una canzone per la sua nuova fiction: avevo già scritto per Noemi, Emma, gli Stadio e il mio sogno di autore era farlo per Fiorella Mannoia, che ho realizzato con le due canzoni del suo ultimo album; mi ha fatto perciò piacere ricevere questa proposta che si è concretizzata successivamente in questo intenso duetto con la bellissima voce di Bianca, per un amore che vince sempre e anche dolce come un’eterna promessa di pace e speranza”. È il brano in più di questo disco, arrivato solo per caso, perché “Pace” doveva contenere dieci tracce, con “Portami via”, già disco d’oro che ha ricevuto la menzione Premio Lunezia come miglior testo della categoria campioni all’ultimo festival di Sanremo. “Sono particolarmente sensibile a tutto quello che mi capita – ha rivelato – Sul palco dell’Ariston ero preso da un ansia pazzesca, con un nodo in gola che non sono riuscito a sciogliere per tutta la settimana del festival, e penso che si sia sentito. Avevo scritto la prima strofa di getto e poi ci sono voluti giorni e giorni per completarla e l’ho fatto per una richiesta di aiuto fatta da mia figlia”. “Pace” è la prima canzone dell’album, cui ha dato il titolo. “Cerco solo il modo di trovare la pace che non ho – ha accennato, riferendosi al grido d’apertura dell’album – La pace ha dato la scintilla a tutto il mio lavoro in un casale a Trevignanno, anche se alla fine non riuscivo neanche a capire se ero pronto per fare Sanremo, psicologicamente parlando: devo ammettere che con quel timore sulle spalle, mi sono sentito fragile”. L’album ha avuto un parto abbastanza lungo. “Ho iniziato a scrivere due anni fa – ha osservato – Sentivo sulle spalle la necessità di dover confermare delle cose ma anche di aprire a grandi cambiamenti esistenziali per me stesso: è durata per tutta la produzione del disco”. Moro ha accennato alla situazione politica (“I 5 stelle sono stati vicino alle mie idee ma la politica è tutta puffa e prima non sospettato che fosse così”), al primo figlio cui ha dato il nome Libero (“Un augurio, perché la liberta è sempre stata un valore per la mia esistenza”) e alla sua esperienza ad Amici di Maria De Filippi (“È stato terapeutico per me e mi ha aiutato ad aprirmi di più”). L’anteprima ‘live’ del 20 aprile al Fabrique di Milano dà il via il 26 e 27 maggio dal Palaottica di Roma al nuovo tour. “Il filo conduttore sarà il rapporto fra me e i ragazzi dietro le transenne – ha concluso – Saranno due ore e mezzo di concerto, con i miei vecchi brani riarrangiati e, per la prima volta, proporrò le canzoni regalate ad altri artisti che andranno a far parte del mio prossimo ‘live’ e non escludo la presenza di Bianca Guaccero. Non farò la ‘cover’ “La leva calcistica della classe ’68” che mi è pesato molto interpretare a Sanremo, anche se è un brano bellissimo di Francesco De Gregori, che mi è familiare perché mio figlio gioca al pallone”. Il 10 marzo parte da Roma l’instore tour La Feltrinelli che toccherà Napoli l’11, Milano il 13, Bari il 15, Torino il 18 e Bologna il 20.