Impastatrici professionali, quali scegliere per le pizzerie

La prima impastatrice delle storia nacque quasi un secolo fa al fine di agevolare il lavoro manualmente faticoso dei panettieri, poi con l’incedere del progresso tecnologico e delle diverse nuove esigenze, funzioni aggiuntive e sistemi innovativi hanno evoluto tale tipo di macchinario.

Le impastatrici professionali (ma anche quelle più accessibili e semplici per l’utilizzo in casa) sono solitamente disponibili con quattro tecnologie: a spirale, a braccia tuffanti, a forcella, planetaria. Diverse però sono le variabili da valutare in fase d’acquisto. Prima di scegliere senza indugio un modello piuttosto che un altro, risulta indispensabile considerare quelle variabili che possono influenzare la scelta: cosa l’impastatrice dovrà impastare, il tipo di impasto, la quantità degli ingredienti.

Oggi le impastatrici sono acquistabili anche online, ma è opportuno conoscere e capire cosa si sta comprando perché tra un metodo di impasto e l’altro c’è differenza, la stessa differenza che si avrà poi sul risultato finale della pizza, del pane o dei dolci sfornati. All’interno del sito internet di Gastrodomus, è disponibile un vasto catalogo impastatrici professionali ad uso industriale, tra cui scegliere quella che meglio si adatta alle proprie necessità.

La tecnologia di impasto

Un’impastatrice planetaria sarà più indicata per impasti senza glutine a lievitazione, oppure per dolci, rispetto ad una a forcella che appare più indicata per impasti più “corposi” e robusti. Per questo una lavorazione mediante forcella oppure spirale risulterà più breve nei tempi e l’impasto sarà meno caldo, rispetto ad uno più morbido e più a lungo lavorabile. Per impastare invece tanti ingredienti contemporaneamente (più che altro però è il caso dei dolci piuttosto ricchi), si consiglia una macchina a braccia tuffanti, perché in grado di dare una mescolazione più omogenea.

Il funzionamento di un’impastatrice a spirale trova il suo principio di funzionamento nella rotazione dell’utensile sul proprio asse, la cui azione scalda, allunga e stira l’impasto contenuto nella vasca di mescolazione apposita. Tale tecnologia è idonea anche per impastare gli ingredienti che compongono la base per la pizza. L’impastatrice planetaria presenta invece un movimento differente, in realtà doppio, che si sviluppa sempre in modo rotatorio, ma mentre il primo ha il compito di mescolare, centralmente l’impasto, il secondo agisce ai lati esterni. Una impastatrice planetaria è molto indicata quando vi sono ingredienti solidi e liquidi contemporaneamente ed è consigliabile più che altro per impasti dolci e preferibilmente morbidi.

L’impastatrice a braccia tuffanti è così chiamata perché il movimento ripercorre il tipico movimento delle braccia umane, amalgamando e mescolando. Sono apparecchiature piuttosto grandi e ingombranti e sono altamente professionali. Il movimento è detto sincrono ed è idoneo per le grandi panetterie dove ci sono impasti non troppo duri, soffici e che necessitano di buona ossigenazione. L’impastatrice a forcella è forse la più versatile ed è indicata per pizza, pane e simili. Molto veloce nell’operare, richiede soltanto l’immissione degli ingredienti necessari, poi sarà lei a procedere con il lavoro, sgravando il pizzaiolo della parte manuale più faticosa.

Esse si adeguano ai più svariati tipi di impasto, anche ai più duri e ai medio duri, ma sono capaci di ottimizzare anche quelli un po’ più morbidi, in cui vi è una percentuale di acqua anche superiore al 50%. La forcella lavora inclinata rispetto al suo asse e così anche la vasca di contenimento, proprio per favorire l’ossigenazione dei componenti, evitando così l’eccessivo riscaldamento che si ha solitamente per attrito. La mescolazione, rispetto alle altre tecnologie, è però più lenta anche perché è pensata per impasti più duri. Molte presenti hanno anche due velocità, da selezionare in base alla tipologia di impasto.