Catania. Al Piccolo Teatro, in scena ‘Molière immaginario’ di e con Ivan Bellavista

Al Piccolo Teatro di Città,  a Catania, andrà in scena, giovedì 2 febbraio 2017, ‘Molière immaginario’  di e con Ivan Bellavista nell’ambito della rassegna teatrale Monofest ideata e promossa dall’Associazione culturale NORA 2.0 e dall’Associazione Città Teatro. Figurandolo qui ai giorni nostri, Molière avrebbe certo molta fiducia nel progetto di questo pestifero terzetto, che, solidale con il punto di vista dello spettatore, naviga attraverso il “Don Giovanni”, scompaginandone trama e personaggi, per rimandarci invece a un’idea di attorialità forte e consapevole, legata a filo stretto con l’elaborazione registica (che in questo caso è davvero frutto di creazione collettiva), così da regalare al pubblico un frammento di teatro nella sua miglior accezione, In vista del sovvertimento delle canoniche trasposizioni teatrali, in scena dunque, una salubre pièce in cui Ivan Bellavista, da buon figliolo degenere e con la complicità per nulla innocente di Sandra Conti e Matteo Di Girolamo, va a rivisitare l’opera del genio del teatro francese, attuando la tecnica dello scardinamento programmatico e lo stravolgimento di ogni prevedibile collocazione, per il massimo divertimento di tutti, compagnia compresa. Ivan Bellavista, reduce dal grande successo in tutta Italia di “Fratto_X” e di “Anelante” di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, dopo quattro anni dallo spettacolo “Gastone”, torna con un nuovo progetto da lui fortemente voluto ed organizzato: “Molière Immaginario”, scritto, diretto e interpretato insieme a Sandra Conti e Matteo Di Girolamo. Un clamoroso successo di pubblico e critica nella stagione 2014/2015 del Teatro dell’Orologio di Roma. Don Giovanni viene sradicato dalla pièce seicentesca e gettato in pasto a un talk-show televisivo. Nel 2015, il mito non può rivivere che attraverso una vera e propria dissacrazione. Il servo Sganarello, tramutato in presentatore, interroga Don Giovanni che, da padrone, è diventato l’ospite d’eccezione. Donna Elvira non è più la casta fanciulla redarguita dall’affascinante tentatore: si trasforma in una vittima dei media ed essa stessa si fa carnefice del mito. I personaggi classici vengono continuamente traditi, i bei costumi sfarzosi messi nell’armadio ed ecco che emergono le persone, i tre brillanti interpreti, autoironici e pronti a mettere in discussione l’idea stessa di teatro. Un sogno-incubo teatrale, un insonne funerale dei personaggi immortali creati da Molière.  Un gioco fatto di rimandi inconsapevoli e divertiti nel loro grottesco scivolare nel “già visto”. A Tal proposito Ivan Bellavista dice che è “Uno spettacolo nato in un modo, finito in un altro. Il rifiuto di fare “come da copione”, la necessità di portare avanti gli attori prima dei personaggi, la voglia di fare un lavoro diverso, divertente, divertito, ci ha portati a concepire questo Molière in maniera del tutto immaginaria. Ecco perché il titolo. Tracce di Molière ci sono ma il resto è totalmente nostro. Siamo noi, con i nostri clichès da far morire e con la voglia di non farci comandare dai ruoli ma solo da noi stessi. Molière Immaginario non vuole raccontare niente. Vuole solo giocare come ho fatto io (Ivan Bellavista) insieme a Sandra Conti e Matteo Di Girolamo. Infine, nessun regista ad imporci nulla, nessun costume, nessuna scenografia. Molière Immaginario è solo un gioco, giocato seriamente”.