Divorzio all’italiana

Da Elvis Presley agli Abba, dai REM  ai Coldplay, dai Joy Division ad Adele. Per non parlare di Bob Dylan e Bruce Springsteen, questi ultimi con due interi album (rispettivamente Blood On The Tracks e Tunnel Of Love). Parliamo dei cantanti che hanno composto interi brani proprio sul tema del divorzio. Perché sembra un paradosso, ma nonostante negli ultimi anni ci siano stati più matrimoni rispetto al passato (secondo l’ISTAT nel 2015 c’è stato il maggior aumento dal 2008), tale tendenza è stata troppo contenuta perché si possa parlare di ripresa della nuzialità, dato che separazione e divorzi sono aumentati più di quanto non lo siano i matrimoni. Sempre seconto l’istituto di Statistica nel 2015 sono stati infatti celebrati in Italia 194.377 matrimoni, circa 4.600 in più rispetto all’anno precedente. Si tratta dell’aumento annuo più consistente dal 2008. Ma nel periodo 2008-2014, i matrimoni sono diminuiti in media al ritmo di quasi 10.000 all’anno. La diminuzione dei primi matrimoni è un fattore strutturale, legato al calo della popolazione nella fascia di età 16-34 anni. Un altra curiosità: la durata media delle unioni è di 17 anni (in media i mariti hanno 48 anni, le mogli 45 anni)  e la propensione a separarsi è più bassa e stabile nel tempo nei matrimoni celebrati con il rito religioso. Quelli celebrati in chiesa, insomma, sono più “resistenti”. Sui dati del 2015 influiscono gli effetti delle recenti variazioni normative, in particolare l’introduzione del “divorzio breve”, che influisce sull’aumento del numero di divorzi. Nello sventurato caso in cui la situazione non fosse recuparabile in alcun modo, l’unica soluzione possibile sarebbe dunque quella di ricorrere ad avvocati divorzisti che sappiano condurvi nella maniera più professionale possibile in questo lungo e tortuoso processo. CI SI SPOSA SEMPRE PIÙ TARDI  Questi dati risentono inoltre dell’’innalzamento dell’età media del primo matrimonio, e sono una  conseguenza del rinvio verso età sempre più elevate: In particolare, la permanenza dei giovani, sempre più prolungata, nella famiglia di origine che  sposta in avanti il progetto matrimoniale. Nel 2015 vivono nella famiglia di origine l’80,9% dei maschi 18-30enni (oltre 3 milioni e 200.000) e il 69,7% delle loro coetanee (oltre 2 milioni e 700.000)1. Rispetto al 2014 non ci sono variazioni significative. I giovani permangono più a lungo nella famiglia di origine per vari motivi: il primo è imputabile a un aumento generalizzato della scolarizzazione, ovvero dell’allungamento dei tempi formativi. Come secondo motivo ci sono tutte le difficoltà incontrate nel mondo del lavoro nonché la condizione di precarietà dell’occupazione e le difficoltà di accesso alle agevolazioni sulla prima casa. L’effetto della crisi sui mercati ha poi aumentato il senso di precarietà cheha spinto sempre più giovani  a posticipare le tappe di scelta di una vita adulta tra cui quella di formazione di una . PERCHÉ SI DIVORZIA?  Qualcuno ha provato a stilare una sorta di elenco statistico delle motivazioni del divorzio: il  National Center For Family and Marriage Research (centro nazionale per la ricerca su famiglia e matrimonio) dell’Università di Bowling Green in Ohio ha stilato 5 grandi motivi per cui le coppie divorziano dopo decenni di matrimonio. . 1. LA NOIA  Avere sempre la stessa persona accanto oppure il fatto che uno sia molto dipendente dall’altro in una relazione, può portare alla noia, soprattutto se si frequentano sempre le stesse amicizie, si frequentano sempre gli stessi spazi, compresi, a volte purtroppo, anche quelli lavorativi. È come se la coppia stesse meglio con brevi periodi di separazione. 2. L’ALLONTANAMENTO EMOTIVO È qualcosa che avviene nel tempo e può dipendere da più motivi. Non esiste dunque un’unica causa scatenante:  stress lavorativi, la mancata capacità di affiatamento dovuto a una relazione che si riempie di piccole crepe che non si riesce a riconoscere. Fino a che non raggiunge il colmo e va in frantumi. Può avvenire anche dopo decenni di matrimonio ed è la conseguenza di una insoddisfazione di uno o di entrambi i coniugi. 3. L’ETÀ Una grande differenza anagrafica può non presentarsi subito all’inizio di una relazione ma può diventare un’ostacolo avanti nel tempo  quando uno dei due è molto più giovane dell’altro È legata ad alcuni periodo di cambiamento della nostra vita: l’abbiamo a 15 anni, nel periodo dell’adolescenza, e poi a 40. Ogni volta che si attraversa questa fase si desidera tornare indietro nel tempo e in alcune persone il desiderio di iniziare una relazione con un partner più giovane soddisfa tale desiderio. 4. I SOLDI  Le difficoltà economiche possono scatenare disaccordi e discussioni molto gravi che portano alla  rottura di una unione. Spesso accade proprio nel momento in cui la pressione economica si fa più insistente: con l’arrivo di un figlio o con la perdita del lavoro di uno dei due coniugi. 5. IL SESSO  L’amore platonico può esistere nei romanzi rosa, ma alla fine può portare alla disgregazione di una unione. Ogni coppia,inoltre, subisce variazioni del desiderio nel corso degli anni, e spesso queste incompatibilità sono fonte di stress che portano alla rottura   COME RINSALDARE LA COPPIA ED EVITARE IL DIVORZIO?  Per risolvere questo conflitti alcuni psicologi consigliano la terapia di coppia. La coppia deve diventare complice di se stessa. Due compagni di vita dovrebbero proteggersi a vicenda nei momenti più duri e spalleggiarsi l’un l’altro, sia nella sfera pubblica che in quella privata per non mettere mai a rischio la relazione. E mettersi continuamente in gioco, con stimoli sempre nuovi, nel lavoro, nello svago, nelle amicizie. Il matrimonio, concludono gli esperti, è una continua sfida relazionale. Chi non accetta questa sfida rischia di rimanere indietro e di soccombere.