Corretta alimentazione: abbinare un rosso o un bianco a un buon polpettone di tonno e patate?

L’estate è agli sgoccioli ma ci sono piatti che non conoscono stagioni, almeno a sentire gli esperti del settore enogastronomico. Il polpettone di tonno e patate, ad esempio, è un un piatto “universale”, veloce e gustoso, che si può preparare con pochi ingredienti: patate bollite schiacciate, tonno sott’olio sgocciolato e poi tanto prezzemolo e timo. Si tratta di un secondo che si può preparare anche la sera precedente e conservare in frigo. E utilizzare all’occorrenza.

Gustosissimo, sfizioso ma leggero. Essendo cotto in forno all’interno di un cartoccio di carta forno, è un secondo piatto leggero adatto a chi desidera sapore in tavola senza appesantirsi troppo e anche a chi tiene sotto controllo la propria forma fisica. Il benessere non guasta mai e si inizia a coltivarlo proprio dalla tavola.

Se lo si vuole alleggerire basterà scegliere del tonno al naturale al posto del tonno sott’olio e sostituire la ricotta vaccina con la più light ricotta di capra. Abbinato con un’insalatina di stagione, questa ricetta presenta può essere gustata come piatto unico.

polpettone

Abbinare patate al forno o cotte

Ma potete scegliere per un accompagnamento più sostanzioso come patate al forno o cotte su pietra ollare, purè di verdure miste (patate e melanzane o patate e topinambur) o una teglia di verdure gratinate al forno. Comunque lo vogliate accompagnare il piatto vi conquisterà. Provare per credere.

Vino rosso e carne, vino bianco e pesce

Insieme al nostro polpettone e tonno, si può abbinare un buon vino. La domanda classica a tavola è: bianco o rosso? La risposta varia in base al tema delle pietanze: a base di carne o pesce. Nel caso nostro la scelta ricade sul bianco. Trattandosi di tonno.

Il motivo di questa combinazione dei vini con i piatti

L’abbinamento dei vini non è basato sul gusto bensì sul ferro. I vini rossi, se gustati insieme a orate e gamberi lasciano un bocca un retrogusto “pescioso” per via del loro contenuto di ferro, maggiore rispetto a quello dei vini bianchi.

E’ il risultato di un recente esperimento condotto da alcuni volontari esperti di vini ai quali sono stati offerti 38 vini rossi e 26 bianchi insieme a piatti di pesce fresco. Tutti hanno concordato che quando il vino conteneva una maggior quantità di ferro (soprattutto con i rossi) dopo il pasto restava in bocca più facilmente un sapore non gradevole. La sensazione veniva meno se al vino “ferroso” si aggiungevano enzimi in grado di legare il ferro.

Takayuki Tamura, esperto di vini e ideatore dell’esperimento, ha riscontrato come il ferro sia il fattore determinante nella scelta del vino da abbinare al pesce. “Fino a oggi era impossibile prevedere ‘a scatola chiusa’ se una bottiglia potesse essere più o meno adatta a un pranzo a base di pesce, perché non sapevamo quali elementi contribuivano a lasciare un sapore sgradevole dopo il pasto. Ora sappiamo che bisogna guardare il contenuto di ferro”.

Non tutti i rossi sono da evitare

“I rossi poco ‘ferrosi’ possono costituire un ottimo abbinamento. Con il pesce si può tranquillamente bere anche un vino rosso o rosato” rileva Terenzio Medri, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier. “L’importante è che si rispetti l’unica regola degli abbinamenti fra vino e cibo: nessuno dei due sapori deve sovrastare l’altro. La nostra associazione già da anni sperimenta in questo senso, nella ricerca dell’equilibrio fra il gusto della pietanza e quello del vino: se uno dei due elementi prevale sull’altro, l’abbinamento è sbagliato”.