Firenze, niente finanziamenti europei per le aziende agricole che non rispettano le regole sulla sicurezza

RossiE’ il perno centrale del protocollo d’intesa promosso dalla Regione per contrastare sfruttamento e illegalità in agricoltura attraverso interventi di tutela e promozione dei diritti dei lavoratori, che sarà firmato prossimamente con Inps, Ministero del lavoro, Inail, Cgil, Cisl, Uil, Coldiretti, Confederazione italiana agricoltori, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative toscane. Sono previsti raccolta di dati, potenziamento e integrazione negli interventi di ispezione, prevenzione e controllo, elenchi ufficiali di fornitori e prestatori di opera, promozione e valorizzazione delle aziende virtuose.

Il testo del protocollo, proposto dagli assessori Cristina Grieco (lavoro) e Marco Remaschi (agricoltura), è stato approvato dalla giunta regionale e fa seguito a numerosi interventi della Regione e del presidente Enrico Rossi in prima persona per coinvolgere il governo nazionale e la Ue, con una proposta di modifica dei meccanismi di erogazione dei contributi agricoli.

“Il caporalato deve essere combattuto con forza e rigore”

Lo ribadisce il presidente Rossi: “Il nostro impegno continua ora con Bruxelles. L’Europa che tutto norma, dalla compatibilità ambientale alla tutela della salute e del benessere animale, nel caso di sfruttamento del lavoro non prevede assolutamente nulla. Spero che venga consentito il blocco dei contributi alle imprese che si avvalgono di lavoro sfruttato e illegale. Bisogna valorizzare chi opera nella legalità e non possiamo affrontare questo problema senza coinvolgere il mondo delle imprese”.

Il protocollo attiva concreti interventi a tutela e promozione dei diritti contrattuali dei lavoratori e delle imprese agricole in regola

In particolare sono previsti i seguenti interventi:

1. la raccolta e l’analisi dei dati amministrativi che potranno costituire la base informativa per potenziare l’azione di sostegno a progetti finalizzati alla emersione del lavoro non regolare nella filiera agroalimentare;

2. l’attivazione di interventi coordinati tra organismi pubblici di controllo e quelli paritetici di prevenzione per favorire la presenza del personale ispettivo nelle situazioni “a rischio”;

3. l’introduzione di forme di condizionalità relativa al rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per l’accesso ai fondi europei e il loro mantenimento;

4. l’istituzione presso i Centri per l’impiego di “elenchi di prenotazione per il settore agricolo”, su base provinciale, nei quali possono confluire volontariamente tutti i lavoratori disponibili alle assunzioni o riassunzioni presso le imprese agricole;

5. la promozione di forme di valorizzazione per le imprese che garantiscono il rispetto di diritti contrattuali dei lavoratori, degli standard di lavoro;

6. la promozione di un elenco volontario di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori ad imprese agricole che renda possibile una maggiore trasparenza e consenta agli imprenditori agricoli di scegliere in un novero di imprese di cui, attraverso controlli effettuati nell’ambito delle rispettive competenze, è riconosciuto il rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori e degli standard di lavoro.

Il protocollo, una volta firmato, avrà validità sino al 31 dicembre 2017, e potrà essere prorogato o riproposto, previa verifica dei risultati prodotti.