Tusk: “fino all’uscita formale della Gran Bretagna la legge Ue resta valida nel Regno Unito”

Si applicherà l’articolo 50 del Trattato di Lisbona. Si tratta di un processo lungo e complesso, di almeno 2 anni dal momento in cui verrà fatto scattare l’articolo di “addio”. L’uscita effettiva potrebbe durare fino a una decina se si considerano anche i rapporti post-Brexit da rinegoziare tra Gb e Ue. La riunione del vertice Ue di martedì e mercoledì prossimi potrebbe essere la prima occasione per Cameron di attivare l’articolo 50. Prima di quel vertice a 28 ci sarà una “riunione informale a 27” per “una riflessione”, ha annunciato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Una volta pigiato il ‘bottone rosso’, scatta immediatamente il conto alla rovescia dei due anni massimi previsti per negoziare l’uscita, quindi la richiesta formale all’Ue potrebbe avvenire anche dopo l’estate.

“Non ci sarà vuoto legale – precisa Tusk- Fino all’uscita formale della Gran Bretagna la legge Ue resta valida nel Regno Unito, ciò significa diritti e doveri”.

Nel frattempo, Londra continuerà a essere membro a tutti gli effetti dell’Ue, quindi a votare e prendere decisioni ma sarà esclusa da quelle sulla “Brexit”. I parlamentari britannici diventeranno “osservatori”. Spetterà poi a Consiglio e Parlamento Ue dare o meno l’ok all’accordo per l’exit. Se al termine dei due anni questo non fosse stato raggiunto, o la Gran Bretagna cessa di colpo di essere membro oppure – ma solo su decisione unanime dei 27 – potrà esserle concesso più tempo per chiudere l’intesa.

Si dovranno definire i nuovi rapporti, che potrebbero essere improntati a quelli dei Paesi Efta come Norvegia e Islanda: dagli accordi commerciali ai programmi di ricerca e per le pmi, dall’Erasmus alle norme di conformità dei prodotti. Le discussioni potrebbero andare in parallelo a quelle per l’exit, ma difficilmente si potrebbero chiudere in 2 anni.