Genova, resta in comodato ai Musei di Strada Nuova La favola di Latona di Orazio De Ferrari

Latona, l’ultima amante di Giove, ha fatto arrabbiare Giunone e, per sottrarsi alla sua ira, fugge portando con sé i due figli Apollo e Diana, nati dalla relazione con il re dell’Olimpo. In Licia i bambini hanno sete ma, proprio mentre stanno per dissetarsi in un laghetto, alcuni contadini intorbidano l’acqua. Latona scaglia allora sui villani una maledizione trasformandoli in rane, così che siano costretti a vivere per sempre nell’acqua che hanno osato sporcare. E’ La favola di Latona ed è proprio il momento della metamorfosi a essere rappresentato nella grande tela di Orazio De Ferrari (1606-1657) che rimarrà a Palazzo Bianco, nella sala dedicata al pittore voltrese. L’antiquario milanese Giorgio Baratti, che inizialmente aveva concesso l’opera in prestito ai Musei di Strada Nuova fino all’8 maggio, ha infatti preso la decisione di lasciare ancora l’opera a Genovasotto forma di comodato gratuito pluriennale. Le collezioni di Palazzo Bianco si arricchiscono così di una delle più grandiose e riuscite realizzazioni di Orazio De Ferrari. Il comodato consentirà anche a nuovi visitatori di poter ammirare il capolavoro che, dipinto molto probabilmente per un ambasciatore spagnolo del re Filippo IV, il conte di Monterrey, è rientrato in Italia solo in tempi recenti proprio per merito di Giorgio Baratti. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore alla cultura, Carla Sibilla: “Il Comune di Genova, e in particolare i Musei di Strada Nuova, non possono che rallegrarsi di questa opportunità, che si aggiunge ad altre analoghe operazioni. L’efficace collaborazione tra pubblico e privato, ancora una volta, permette la valorizzazione del patrimonio culturale, consentendo al pubblico di godere delle opere d’arte nei luoghi più adatti a viverne la suggestione e la bellezza, i musei”.