Milano, San Siro, Giambellino, via Padova l’integrazione dei cittadini stranieri comincia dalle donne

Integrazione culturale e inclusione sociale nei quartieri popolari con una elevata presenza di cittadini stranieri per ricostruire il tessuto sociale mutato negli anni ed contrastare situazioni di isolamento e discriminazione razziale. Il Comune di Milano attraverso un progetto finanziato dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) e con la collaborazione delle associazioni Comunità Nuova Onlus e Villa Pallavicini e del Dipartimento di Architettura e Studi urbani del Politecnico di Milano ha avviato “Don’t call me stranger”, una serie di azioni partite a inizio anno nei quartieri Lorenteggio – Giambellino, San Siro e via Padova. Si tratta di tre luoghi della città identificati come laboratori di coesistenza multietnica proprio per l’alta percentuale di stranieri residenti, per lo più nuclei familiari numerosi, che vivono in stabili di edilizia residenziale pubblica. In questo contesto il Comune e i tre partner hanno stanno promuovendo servizi alla persona, sportelli informativi e la rigenerazione degli spazi pubblici attraverso nuove opportunità di aggregazione e socializzazione volte al superamento di pregiudizi, stereotipi e discriminazioni. Al centro delle azioni proposte la popolazione femminile con la valorizzazione del lavoro di cura e di accudimento della famiglia e dalle tradizioni culinarie da cui ripensare spazi incontro, di conoscenza e di relazione. Il progetto è finanziato dall’UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio die Ministri) che ha destinato a Milano 60.000 euro. Altri 20.000 sono stati messi dal Comune (disponibilità di spazi, risorse umane e materiali) e altrettanti dai partner coinvolti. Le azioni termineranno il 31 dicembre di quest’anno. Oggi a Palazzo Marino la presentazione del progetto. “Abbiamo dato il pieno sostegno a questo progetto – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – perché abbiamo sempre appoggiato e contribuito a realizzare interventi che sviluppassero, in contesti multiculturali, opportunità di confronto e conoscenza e la generazione di un nuovo tessuto sociale tra la popolazione italiana presente da decenni e i nuovi residenti di origine straniera. Abbiamo chiesto che le azioni avessero al centro il tema della legalità, intesa come rispetto dei diritti e dei doveri di ogni cittadino, insieme alla valorizzazione delle persone, delle loro capacità e competenze, a partire dalle donne straniere, più toccate dall’isolamento sociale, ma eccezionale punto di partenza per la costruzione di rapporti, relazioni, convivenza”. I quartieri, i soggetti attuatori e le azioni. SAN SIRO – Dipartimento di Architettura e Studi urbani Politecnico di Milano – Focus Group Abitare Realizzazione di focus group che coinvolgono le donne straniere in un lavoro congiunto sul tema dell’uso degli spazi di vita (della casa, dei cortili e degli spazi aperti pubblici). L’obiettivo è di costruire una lettura condivisa delle differenti forme di abitare che si danno in questi spazi, delle pratiche d’uso e di socialità in essere o potenziali, delle situazioni di convivenza e di conflitto che in questi spazi si generano e che sono legate a differenti mondi culturali. Il lavoro sviluppato all’interno dei focus group mira alla costruzione di una (auto)rappresentazione condivisa del proprio ambiente di vita che aiuti le donne straniere a legittimare e rafforzare il proprio ruolo e le proprie competenze, anche in termini di attivazione progettuale all’interno di questi spazi – Scrittura condivisa delle regole di cortile Realizzazione di attività di accompagnamento e supporto nella definizione e scrittura condivisa dei regolamenti degli spazi comuni. I cortili, che nel quartiere si pongono anche come interessanti spazi aperti con aree verdi, sono spesso luoghi in cui si generano occasioni di socializzazione e di scambio per queste donne, che sono invece limitate all’interno degli spazi domestici. Al tempo stesso, i cortili spesso sono luoghi in cui proprio i modi diversi di abitare generano conflitto tra popolazione italiana e popolazione straniera. La costruzione di regolamenti condivisi è dunque intesa come dispositivo per lavorare sul tema della convivenza all’interno degli spazi comuni e sul tema della gestione della vita sociale e quotidiana degli abitanti e in particolare delle donne straniere. – Storie di vita Raccolta di storie di vita delle donne straniere. Si tratta di interviste in profondità che hanno l’obiettivo di fare emergere testimonianze di vita sull’abitare, sui percorsi di integrazione, sul portato culturale di queste persone come strumento per ridare voce a questi soggetti e per costruire una nuova immagine del quartiere dove la presenza di tante culture possa diventare un elemento di valore. La raccolta delle storie e delle voci delle donne sarà oggetto di una rielaborazione da parte del gruppo di progetto volta alla produzione di alcuni elaborati che possano essere utili strumenti per dare voce e rappresentare le donne straniere. – Costruzione di itinerari multietnici attraverso il quartiere Ideazione condivisa di percorsi e camminate interculturali all’interno del quartiere, aperti alla città, con l’obiettivo di avviare occasioni di scambio tra interno ed esterno del quartiere, in modo da favorire momenti di integrazione tra una popolazione fortemente isolata (quella delle donne immigrate) e la città e rompere un’immagine unitaria e stigmatizzata del quartiere. In questi percorsi saranno le donne straniere a guidare i partecipanti attraverso luoghi significativi del quartiere, raccontandone la storia e ricostruendo anche la propria storia migratoria, attraverso il confronto con somiglianze e differenze nell’uso dello spazio, con il proprio paese di origine. L’organizzazione e lo svolgimento di questi eventi culturali, che potranno essere rivolti in via sperimentale a specifici target come le scuole, le associazioni di quartiere costituiranno l’occasione attraverso cui costruire un mix culturale all’interno del gruppo di donne restituendo, come risorsa, la dimensione multiculturale del quartiere. Saranno al tempo stesso stimolati percorsi di appartenenza (e dunque “appropriazione” e cura degli spazi comuni) e accrescimento di senso civico in una fascia di popolazione femminile immigrata che fatica oggi a trovare forme attraverso cui esercitare la propria cittadinanza nello spazio comune. – Riuso degli spazi Potenziamento dell’uso di una serie di spazi non commerciali ai piani terra, come luoghi di promozione per percorsi di micro-imprenditoria, di eventi culturali e formativi, di auto-produzione di reti informali di welfare da parte delle donne straniere. A partire dallo spazio pilota di via Abbiati 4, affidato in concessione gratuita da Aler al gruppo di ricerca-azione mapping San Siro, si prevede di progettare il potenziamento dell’uso degli spazi non residenziali ai piani terra, oggi sede di associazioni e cooperative di quartiere e spesso utilizzati soltanto in determinate fasce orarie, perseguendo un duplice obiettivo: da una lato offrire un’occasione di rigenerazione per il quartiere, attraverso l’attivazione di “presidi sociali” in orari diversi da quelli consueti, lavorando sulla promozione di un quartiere più attivo e de-costruendo l’immagine di degrado e abbandono data dai tanti spazi chiusi ai piani terra; dall’altro offrire un’opportunità a gruppi di donne del quartiere di promuovere le loro capacità e competenze. Sono previste: iniziative di formazione e promozione culturale (incontri periodici tematici di scambio di competenze tra le donne del quartiere); iniziative di auto-promozione di forme di micro-imprenditoria (es. allestimento mensile di una sala da the temporanea, esposizione di oggetti auto-prodotti) che, aperte alla città attraverso canali adeguati, possano offrire un’occasione di ampliamento delle occasioni di accesso al mercato del lavoro per le donne straniere; occasioni di sviluppo di reti di sostegno interculturali, stimolando buone pratiche di scambio di servizi di welfare a livello informale (es. cura dei bambini…) e incrementando così il welfare di quartiere e di vicinato. LORENTEGGIO – GIAMBELLINO – Comunità Nuova Onlus – Servizi gratuiti informativi sulla normativa immigrazione Diritti e doveri dei cittadini stranieri in Italia, facilitando l’accesso ai servizi territoriali. – Orientamento, consulenza individuale e accompagnamento Consulenza per cittadini non comunitari sulla normativa dell’immigrazione e sul disbrigo di pratiche burocratiche riguardo alla regolarizzazione della permanenza sul territorio nazionale e alla possibilità di ingressi regolari: permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, visti di ingresso, decreto flussi, domande di cittadinanza. – Punto di raccolta segnalazioni atti discriminatori subiti Rivolto ad adulti e minorenni in ambito amministrativo, legale, procedurale, sanitario, formativo, lavorativo e di accesso ai servizi pubblici e privati ed eventuali presa in carico per verificare la possibilità di istanze o azioni volte alla tutela dei diritti del cittadino migrante; – Attivazione di percorsi formativi e informativi su percorsi di integrazione e cittadinanza Si svolgerà presso la sede di via Bellini 6. È ricolta ai cittadini stranieri ma con il coinvolgimento anche di cittadini italiani. A tal fine saranno coinvolte alcune associazioni di migranti della zona. I percorsi sono modellati sull’Accordo di Integrazione quale “processo finalizzato a promuovere la convivenza dei cittadini italiani e di quelli stranieri, nel rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione italiana, con il reciproco impegno a partecipare alla vita economica, sociale e culturale della società”. – Affiancamento nella stesura dei curriculum vitae Ricerca attiva del lavoro in particolar modo donne migranti. – Attività di socializzazione interculturale Raccolta e scambio indumenti usati, di partecipazione in qualità di volontario-fruitori alla distribuzione alimentare mensile. VIA PADOVA – Associazione Culturale Villa Pallavicini – Casa delle Donne di via Padova Momenti di aggregazione e socializzazione, corsi e laboratori creativi con lo scopo di favorire l’inclusione sociale di donne straniere fragili e la valorizzazione delle loro competenze e sapere che potrebbero anche diventare forme di sostentamento economico e di reddito. – Associazione di cittadini stranieri “Avanti insieme” L’azione si rivolge soprattutto a giovani di tutte le nazionalità per stimolare in loro un senso di partecipazione civica attiva. La difficoltà di integrazione ed il senso di estraneità possono essere superati da un senso di appartenenza alla collettività ed al quartiere nel quale si vive. Si sviluppa così anche interesse alla tutela del luogo della convivenza con altri. – Stiamo Diritti Promozione di una campagna di sensibilizzazione sui diritti che parta dall’analisi delle sensazioni di disagio e malessere che spesso poco dipendono dal migrante – straniero. Giovani, anziani e donne italiani e stranieri avranno modo di confrontarsi, di rivendicare diritti attraverso fotografie che diventeranno una mostra multimediale. – Un parco, un salotto È un’azione che si propone di incidere nell’immediato sulle relazioni che caratterizzano la convivenza dei cittadini in luoghi pubblici. Il parco è uno spaccato esemplare: viene fruito con reciproca distanza, diffidenza e/o intolleranza. Verranno organizzati piccoli gruppi di confronto ed opportunità per conoscersi e riconoscersi.