Medicina di genere, importante la ricerca sugli ormoni

Il congresso sulla medicina di genere, organizzato a Matera, ha riunito scienziati di fama nazionale e internazionale. Nella seconda sessione, è intervenuto, fra gli altri il professore di endocrinologia cardiovascolare Andrea Isidori, che si è soffermato sul ruolo svolto dagli ormoni, “fondamentali anche nello stabilire le nostre relazioni con il resto del mondo”. “Da molti anni – ha detto Isidori – ci occupiamo di due ormoni, in particolare di adrogeni, fondamentali per l’uomo, ma che hanno anche una grande importanza per le donne. Infatti, il recettore degli ormoni per gli androgeni è presente sia nel cuore maschile che in quello femminile, ma i due cuori, che hanno delle risposte diverse ai farmaci, ci spingono a studiare in che modo gli ormoni sessuali possono essere protettivi nei confronti delle malattie cardiovascolari. Ci occupiamo anche degli ormoni prodotti dal surrene, che è un’altra ghiandola che studiamo da diversi anni presso l’Università Sapienza di Roma, e che produce gli ormoni dello stress, il cortisolo, e gli ormoni che controllano la pressione, i mineralcorticoidi. Oggi sappiamo che questi ormoni possono avere effetti molto diversi nell’uomo e nella donna. Questo è un elemento che va approfondito.Tutto ciò si sta appurando solo recentemente, insieme alle terapie che, molto spesso, sono proposte senza considerare quali sarebbero gli effetti provocati legati al genere e all’età. Voglio precisare che il genere non è soltanto il sesso, ma anche l’interazione tra i nostri geni e l’età e il nostro vissuto”. Il professore Isidori si è poi soffermato sugli effetti collaterali che un medicinale può produrre nelle donne e consiglia a tutte “di sollevare il problema con il proprio medico prima dell’assunzione di un farmaco. Occorre informarsi sugli effetti collaterali specifici, non solo perché si è donne, ma anche rispetto alla particolare fase della vita che si vive”. “Noi – dichiara il professore Isidori – abbiamo tre sistemi che ci consentono di interagire con il resto del mondo: il sistema nervoso, che gestisce le cose in acuto, il sistema immunitario, che gestisce il rapporto con i patogeni e le infezioni e il sistema endocrino, che è quello che ci da l’adattamento a lungo termine. Immaginiamo che il nostro sistema è molto ben disegnato per adattarsi alle cose che accadono. Certo è che se viene perturbato dalle malattie e dai farmaci, usati in modo non appropriato, ci rendiamo la vita più complicata”.