Scaldarsi con i noccioli di palma

Scaldarsi con i noccioli delle palme. E’ una novità che arriva dalla Svizzera italiana e che un’azienda di Chiasso, l’unia produttrice mondiale di questo speciale combustibile per riscaldamento, presenta fino a domenica 28 febbraio alla Fiera di Verona nella 10^ edizione di Progetto Fuoco, mostra internazionale di impianti e attrezzature per la produzione di calore ed energia dalla combustione della legna. “In quanto scarti di lavorazione naturale (sono la parte non utilizzata per produrre l’olio di palma), questi noccioli possono bruciare in qualsiasi stufa olicombustibile, costano meno del pellet e non producono residui tossici” spiega Massimiliano Tonso che li produce da due anni proponendo quanto già si fa in alcuni Paesi dell’Africa per alimentare le caldaie industriali. I noccioli triturati non generano inquinanti e hanno un potere calorifico di 4.800 chilocalorie, pari a quello del pellet.

 Come Progetto Fuoco – salone biennale leader mondiale del settore- dimostra ai tanti tra operatori e privati cittadini che visitano i suoi 7 padiglioni, sono diversi i modi per produrre energia alternativa ai combustibili fossili: con la legna in pezzi, con i pellet, ma anche bruciando in apposite stufe sansa, gusci di nocciole, mais.

Le curiosità tra i 3.000 prodotti esposti sono davvero tante e vanno nella direzione di altissimi rendimenti termici, limitati costi di esercizio e basso inquinamento atmosferico: motivi per cui il fuoco a legna (ottenuto con impianti di ultima generazione) risulta ideale sotto tutti i profili.

In Fiera a Verona si vedono quindi termocucine, caldaie, stufe, caminetti non solo performanti, ma anche esteticamente belli. A dimostrazione di ciò basti dire che uno di questi impianti è stato recentemente disegnato dal celebre designer Philippe Starck, intervenuto a presentarlo nella giornata inaugurale di Progetto Fuoco.

 Una volta messa a punto la tecnologia migliore sotto il profilo dell’economicità, della salubrità e della difesa dell’ambiente, la fantasia non ha limiti: ecco allora stufa comò, stufa a forma di gatto o caminetto a forma di mela e innumerevoli soluzioni avveniristiche e tradizionali, come si vede tra gli stand dei 750 espositori (297 esteri) che arrivano da 38 Paesi tra cui Canada, Cina, Russia, Stati Uniti. Tra le novità, il brevetto di un inventore di Bressanone (BZ) che ha ideato la prima termocucina a fiamma inversa che consuma metà legna rispetto a una normale termocucina; ecco l’unica stufa al mondo (vicentina) alimentata (con tiraggio naturale) a pellet o a legna o a pellet e legna insieme, con procedimento regolabile con un solo pulsante e senza altre operazioni; il primo pulitore a secco (senz’acqua né detersivi) per i vetri dei caminetti (prodotto tedesco non ancora commercializzato in Italia); le app che permettono di regolare con lo smartphone stufe, caminetti o termocucine; ecco i barbecue multipiastra di tutte le forme, le termostufe che non accumulano calorie, caldaie di tutte le dimensioni (anche da esterno), tubi e raccordi, pannelli in silicato per copertura di caminetti, pietre ollari; caminetti dalle forme più fantasiose, stufe coloratissime che ricordano i cubetti Lego, stufe in maiolica realizzate artigianalmente a Cortina riproducenti gli antichi disegni medievali, piastre iper moderne che ricordano gli antichi focolari, stufe che ricordano i mobili anni Cinquanta, termocucine retrò e rivisitate.

In mostra viene anche proposta da un’azienda russa (presenti in Fiera oltre 50 commercianti russi) una sauna tradizionale in cui si fa uso di essenze naturali. Questa come altre 250 soluzioni termiche è naturalmente in funzione grazie alla rete di tubi che permette a Veronafiere di presentare al pubblico (unica in Europa) gli impianti in funzione.