I nuovi giovani imprenditori lucani crescono nei numeri

Lo ha rivelato due settimane fa l’ultima “fotografia” trimestrale scattata da Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. Ma su quale comparto viene riversata maggiore attenzione? Il Centro Studi Unioncamere Basilicata, scavando tra i dati a livello regionale, evidenzia che il 22,1% delle nuove iscrizioni di imprese giovanili (guidate da under 35) si concentra nel settore commercio e il 10,5% sull’agricoltura. Più staccati l’edilizia (6,7%) e i servizi ricettivi, afferenti ad alloggi e ristorazione (6%). Dati interessanti riguardano il segmento delle imprese femminili: sulle 285 nuove iscrizioni nel secondo trimestre dell’anno, 98 sono quelle “in rosa”, con una percentuale del 34%. 7,4% infine quelle guidate da stranieri. Alla crescita quantitativa fa da contraltare un dato che non può passare inosservato: il 71% delle nuove aziende giovanili è una impresa individuale, ovvero la forma giuridica più fragile e a rischio mortalità sul mercato. Appena il 5% è invece costituito in società di capitali, la forma più strutturata e potenzialmente in grado di reggere le sfide più complesse. “Credo che questi dati mettano in evidenza due delicati aspetti di questa nuova fase che si sta vivendo sul mercato del lavoro – spiega il presidente di Unioncamere Basilicata, Michele Somma -. Da un lato la voglia di auto impresa, che può manifestarsi come una reazione alla mancanza dei classici “posti” di lavoro o come una nuova tendenza, e dall’altro la persistenza del fattore “micro”, quello che più difficilmente innova ed esporta. La nuova stratigrafia imprenditoriale impone alle Istituzioni serie riflessioni in termini di politiche del lavoro, ma anche di spinta verso reti, aggregazioni e strutture in grado di agganciare meglio e in maniera decisa la ripresa”.