Genova, movida regolamento pronto a settembre

“Una discussione che ha dato buoni frutti, da perfezionare con l’aiuto delle categorie interessate, e che intendiamo chiudere entro il mese di settembre”. A dirlo l’assessore allo sviluppo economico Emanuele Piazza al termine della terza e ultima commissione congiunta Affari istituzionali e generali, Sviluppo economico e Welfare sul regolamento per la convivenza tra le funzioni residenziali e commerciali e le attività di svago in città, al fine di contrastare il fenomeno dell’abuso di alcol. Uno degli elementi di novità è la creazione di un osservatorio semestrale per un confronto costante tra istituzioni e commercianti. “Nel corso della prossima settimana – ha continuato l’assessore Piazza – incontrerò le categorie del commercio, ascoltate alcuni giorni fa, per un confronto sul regolamento e sulle proposte di modifica da apportare al testo”. Presenti i rappresentati delle associazioni giovanili: Marco Villa (AMISTA’ – Associazione di Promozione Sociale); Valeria Fusco (AMISTA’ – Associazione di Promozione Sociale); Matteo Petrosino (Hey Today);  Margherita Ghigliotti (Consulta Giovani Levante IX). Per Marco i problemi derivano da una cattiva interpretazione della Movida, che dovrebbe essere una attività di svago e di confronto giovanile ma, a causa di cattivi comportamenti, da disincentivare, diventa il punto di raccolta di fenomeni di degrado come l’abuso di alcol. Per Valeria, che pochi mesi fa ha presentato in Aula Rossa il progetto “Giovani contro la violenza di genere”, si deve insistere con la formazione “peer to peer”, alla pari, nelle scuole superiori al fine di contrastare i comportamenti degenerativi. Per Matteo la Movida, che molti interpretano come “bere a poco”, va vissuta in modo sano, educato e rispettoso, dislocandola, senza escludere del tutto il Centro Storico, in altre zone della città. Margherita è dell’avviso che il regolamento, lungi dal risolvere il problema dell’abuso di alcol, penalizza i commercianti che già vivono le difficoltà della crisi. Per il Giancarlo Bertini (ASSEST – Ass. Centro Storico Est), che risiede nel Centro Storico, il diritto di chi vuole legittimamente divertirsi, non può soverchiare il diritto inalienabile di chi intende riposare, la soluzione risiede in una contrazione degli orari di apertura dei locali. Sono intervenuti anche Marco Montoli (Giardini Luzzati); Fabrizio Gelli (Rete Arbusti); e Fulvio Silingardi (ASSEST – Ass. Centro Storico Est),Stefano Santagada (Parteci Party). “Mi preme sottolineare – ha detto l’assessore ai diritti e alla legalità Elena Fiorini – un aspetto emerso nel corso della discussione. Finalmente si parla della complessità della questione in tutte le sue sfaccettature, dalle politiche giovanili al commercio, dall’abusivismo all’abuso di alcol, compreso il tema delle dipendenze.  Una complessità che però non deve trasformarsi in un paravento per non decidere o, peggio, per non fare delle scelte amministrative. Sono più di 50 le città italiane – ha concluso Fiorini –  che provano a confrontarsi con questo fenomeno che, in tutta evidenza, non può essere affrontato con un solo strumento o con le norme che già ci sono”. Sono intervenuti i consiglieri Grillo (PDL), Lodi (PD), Vassallo (PD), Nicolella (LD), Russo (PD), Musso E. (LM), De Pietro (M5S), Pederzolli (LD), e Villa (PD). La commissione è stata presieduta da Marianna Pederzolli.