Basta con il far west degli scavi nel sottosuolo di Roma

Così l’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci e il presidente della Commissione Lavori Pubblici, Dario Nanni, sull’avvenuta approvazione in commissione di un’importante delibera: il provvedimento che detta nuove regole per l’apertura di cantieri e la posa in opera di cavi da parte delle aziende dei servizi. Una rivoluzione che punta ad abbattere i disagi quotidiani in città e ad avere il quadro chiaro e coordinato dei lavori in corso.

lavori stradali

La delibera, affermano Pucci e Nanni in una nota congiunta, “pone fine all’uso selvaggio delle strade, determinando un più efficace sistema di comunicazione e sanzioni più incisive”. D’ora in poi i lavori dovranno essere “coordinati tra di loro e con i piani di manutenzione stradale”, così da evitare “la prassi della continua e disordinata apertura di scavi che arrecano disagio ai cittadini”. Già passato all’esame dei Municipi, il provvedimento attende il via libera definitivo dell’Assemblea Capitolina in una delle prossime sedute.

Queste le principali novità:

Gestione unitaria degli interventi su suolo e sottosuolo per la posa di cavi stradali.

Definizione puntuale dei tipi di posa in opera, da usare per realizzare le canalizzazioni.

Programmazione su base annuale e triennale da parte del Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, per una gestione del territorio più attenta e ordinata.

Nuove procedure per il rilascio di autorizzazioni e concessioni, con obblighi maggiori e depositi cauzionali per eventuali irregolarità nell’esecuzione dei lavori e danni ai beni pubblici.

Possibilità di prorogare la conclusione dei lavori solo una volta.

Divieto di intervenire su strade di nuova costruzione o sottoposte a manutenzione nei precedenti 5 anni.

Cavi collocati solo su marciapiedi o banchine (uso della carreggiata stradale solo se è impossibile la posa ai lati).

Interventi urgenti concessi solo in caso di grave pericolo per la pubblica incolumità, sicurezza o fornitura di servizi essenziali.

A fine lavori, obbligo di riconsegna della strada in condizioni ottimali, con il rifacimento dell’intera carreggiata.

I nuovi “armadi” stradali dovranno rispettare le norme di sicurezza, tutela ambientale e decoro urbano; quelli già presenti dovranno essere adeguati entro sei mesi.

Istituzione di un “catasto delle reti”, per avere la mappa aggiornata costantemente delle reti nel sottosuolo, con i relativi armadi stradali.

Puntuali controlli sull’esecuzione dei lavori, soprattutto sul riempimento degli scavi.

In caso di irregolarità o sanzioni ripetute, sospensione temporanea del rilascio di nuove autorizzazioni.