Multe, gli autovelox devono essere obbligatoriamente sottoposti a verifiche e tarature periodiche

Il Codacons affila in Basilicata le armi legali dopo la sentenza della Corte Costituzionale che stabilisce come gli autovelox, ai fini della correttezza delle multe elevate, debbano essere obbligatoriamente sottoposti a verifiche e tarature periodiche.

“E’ evidente come, dopo la sentenza della Consulta, le multe elevate da apparecchi non verificati e tarati siano assolutamente nulle – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Questa sentenza apre uno scenario senza precedenti: sarà possibile ora ottenere l’annullamento di migliaia e migliaia di multe per eccesso di velocità, laddove i Comuni non abbiano eseguito la manutenzione prevista dalla Corte Costituzionale”.

E il Codacons annuncia l’arrivo di una valanga di ricorsi a tutela degli automobilisti della Basilicata. “Siamo a favore della sicurezza stradale, ma contro lo strumento dell’autovelox, a maggior ragione se viene utilizzato dalle amministrazioni comunali al solo scopo di far cassa. Per tale motivo – annuncia Rienzi – stiamo studiando azioni legali da intraprendere in tutti i comuni della regione, al fine di far ottenere agli automobilisti multati il rimborso delle somme spese per le infrazioni registrate da autovelox non a norma”.

Sulla vicenda interviene anche l’Adiconsum di Matera, tramite la presidente Marina Festa.

Dichiarando “illegittimo l’articolo 45, del nuovo codice della strada (Decreto Legislativo del 30 aprile 1992 n. 285) nella parte in cui escludeva le verifiche periodiche delle apparecchiature elettroniche impegnate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità”, l’associazione evidenzia che, in base alla sentenza, “qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione”.

Non possiamo, quindi, che essere soddisfatti della decisione della Consulta – ha continuato Festa – anche perché molto spesso i Comuni utilizzano questi strumenti al solo scopo di rimpinguare le casse comunali ai danni degli automobilisti”.