Manifatturiero pisano nel 2014 produzione -1,1 %

La produzione manifatturiera pisana a carattere industriale, che nel terzo trimestre 2014 era tornata a crescere (+2,3%), ritorna bruscamente sotto la linea di galleggiamento perdendo, nel periodo ottobre-dicembre 2014, un 5,3% rispetto al medesimo periodo del 2013. A dirlo sono i dati della consueta indagine trimestrale dalla Camera di Commercio di Pisa condotta su di un campione di 119 aziende manifatturiere pisane con oltre 10 addetti. Il 2014, quindi, risulta il terzo anno consecutivo di flessione per l’attività produttiva (-1,1% nella media del 2014), confermando le difficoltà incontrate dalle imprese pisane.

I prezzi in calo non spingono l’industria

A causa della forte contrazione dei prezzi delle materie prime (quelle energetiche sono tornate ai livelli del 2010) e nonostante la picchiata dell’euro, i prezzi alla produzione chiudono l’anno con il segno meno (-0,3%).

Si salvano solo i mercati esteri

Tra i vari indicatori, solo quelli che coinvolgono i mercati esteri mostrano il segno più. A fronte di un fatturato che, nell’ultimo quarto del 2014, arretra complessivamente del 2,5%, quello realizzato fuori dai confini nazionali cresce dell’1,7%. Anche gli ordinativi, che complessivamente si contraggono del 5,1%, evidenziano nella componente estera un seppur timido segnale positivo (+0,7%).

Male l’occupazione

Il permanere dello stato recessivo incide ancora sull’occupazione industriale che, nel quarto trimestre 2014, continua a calare (-0,3%). Che il lavoro continui ad essere un problema lo dicono anche i dati della Cassa Integrazione Guadagni. Nel periodo ottobre-dicembre 2014, secondo INPS, le ore complessivamente autorizzate superano il milione: il 40% in più rispetto all’ultimo quarto del 2013 ed il quinto più elevato degli ultimi dieci anni. Particolarmente grave il fatto che oltre il 90% delle ore afferiscano alla componente in deroga e straordinaria: quelle che intervengono in casi di riorganizzazioni, crisi aziendali o procedure concorsuali.

La grande industria premiata, ma solo fuori confine

Le piccole realtà produttive (da 10 a 49 addetti) mettono a segno i risultati peggiori. Nella piccola industria la produzione lascia sul terreno il 4,9%. Pur in crescita, gli indicatori di domanda estera delle piccole aziende, fatturato estero (+0,6%) e ordinativi esteri (+0,4%), risultano nettamente meno dinamici rispetto alla media generale. Le unità produttive di maggiori dimensioni (oltre 49 addetti), pur arretrando in termini di produzione (-6,0%), segnalano una maggiore reattività sul fronte estero: fatturato estero (+3,3%) e ordinativi raccolti oltre confine (+1,2%).

Tra i settori si salvano solo chimica-farmceutica-gomma-plastica e metalmeccanica

A livello settoriale, solo due comparti provano a contrastare la caduta produttiva pisana: la chimica-farmaceutica-gomma-plastica (+6,7%) e la metalmeccanica (+3,6%). Molto negativi, invece, i principali comparti di specializzazione: elettronica-mezzi di trasporto (-14,6%) minerali non metalliferi (-8,0%, prevalentemente vetro), pelli-cuoio (-6,4%) e calzature (-1,1%). Arretra anche il legno-mobili (-0,9%).

Le aspettative continuano a migliorare

A fronte del permanere di notevoli difficoltà su diversi fronti (domanda interna, produzione e occupazione) continua il lento miglioramento del clima di fiducia degli imprenditori industriali che, per questo inizio 2015 e dopo ben tre anni tornano a vedere un saldo positivo tra ottimisti e pessimisti. Il permanere di attese decisamente migliori rispetto alle risultanze dell’indagine, che interessa questa come altre indagini congiunturali, potrebbe derivare da una revisione verso il basso da parte degli imprenditori dei “punti di riferimento” a seguito della lunga fase recessiva di questi anni. Il recupero, considerando le componenti elementari dell’indicatore, interessa soprattutto le aspettative relative alla produzione (saldo “ottimisti-pessimisti” da 0 a +4) seguito da quelle sulla domanda estera (che rallenta passando da +5 a +3 e sull’occupazione (da -3 a 0). Anche le aspettative sulla domanda interna (pur sempre negative, -2) migliorano.

Il punto di vista del presidente Francesco Pacini

«La nostra industria – afferma il Presidente della Camera di Commercio di Pisa Pierfrancesco Pacini – continua a vivere una fase di forte incertezza.  I dati che oggi presentiamo ci confermano che diventa ancor più prioritario agire perché si inneschi finalmente la ripresa. Ciononostante, non possiamo trascurare i buoni risultati ottenuti sui mercati internazionali, anche se dovuti ad una serie estremamente favorevole di eventi, quali le misure espansive della BCE, il deprezzamento del cambio euro/dollaro ed il calo delle materie prime energetiche. Per agevolare lo sviluppo delle nostre piccole e medie imprese oltre confine, la Camera di Commercio, nonostante i tagli di bilancio, ha messo a disposizione 200mila euro per la partecipazione a fiere estere e per progetti di internazionalizzazione. Inoltre, per accrescere la capacità competitiva del sistema, abbiamo allocato risorse per la brevettazione internazionale di prodotti e processi, con un occhio di riguardo a quelli che puntano al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili: fattori cruciali per ottenere un rilevante vantaggio competitivo sui mercati internazionali».