Genova, scolmatore del rio Fereggiano partiti i lavori

Il sindaco DoriaUn’opera da 45 milioni di euro, di cui 25 dallo Stato, 15 dal Comune e 5 dalla Regione Liguria. Il cantiere durerà 3 anni e un mese, impiegherà 100-150 lavoratori. La nuova galleria lunga 3.700 metri, di cui 900 già realizzati, avrà una portata di 160 metri cubi d’acqua al secondo. Limitati al massimo i disagi per i residenti.

Il Comune di Genova ha consegnato all’impresa di costruzioni Pac Spa i lavori per realizzare lo scolmatore del rio Fereggiano, che nell’alluvione del 4 novembre 2011, provocò 6 morti. Lo hanno annunciato il sindaco Marco Doria e l’assessore ai Lavori pubblici Gianni Crivello, insieme al presidente del Municipio Bassa Valbisagno, Massimo Ferrante, e, in rappresentanza dell’impresa, il presidente del Consiglio di Amministrazione Mario Parolini e il consigliere delegato Emilio Bianchi.

Il rio Fereggiano, che scorre in una delle zone più congestionate di Genova, il quartiere di Marassi, prima di raggiungere il torrente Bisagno confluisce in una galleria sotterranea lunga un chilometro, risalente all’inizio del secolo scorso. Sottodimensionata, la tombinatura, così viene chiamata in gergo, quando piove copiosamente fa da tappo e trasforma la zona in un torrente impetuoso, che porta via con sé tutto ciò che incontra.

Un’emergenza idrogeologica che questa Amministrazione ha deciso di risolvere cogliendo l’opportunità offerta dal piano nazionale per le città metropolitane del 2012, circa 300 milioni di euro stanziati per la realizzazione delle grandi opere. Tra i 400 progetti presentati, quello dello scolmatore del Fereggiano è stato il più premiato con 25 milioni di euro. L’idea di fondo, presentata al Ministero dalla direzione dei Lavori Pubblici, era quella di recuperare 900 metri di una vecchia galleria di servizio per lo scolmatore del torrente Bisagno, abbandonata negli anni ’90, i cui lavori vennero interrotti da un’inchiesta della Magistratura. “Un’opera incompiuta costata 20 miliardi delle vecchie lire  – ha sottolineato il sindaco Marco Doria – che potrà essere riutilizzata in questo progetto”. In totale, la galleria dello scolmatore del Fereggiano sarà lunga 3.700 metri e avrà una portata massima di 160 metri cubi d’acqua al secondo (di cui 111 per il Fereggiano, 26 per il Rovare e 23 per il Noce). I lavori dureranno 3 anni e un mese e impiegheranno 24 ore su 24, subito 6 giorni alla settimana per poi passare a 7 su 7, da 100 a 150 lavoratori. Il progetto prevede il prolungamento della galleria esistente fino a sotto il Forte San Martino, il Monoblocco dell’Ospedale San Martino, per poi arrivare al rio Fereggiano con un’opera di presa in via Pinetti. Altre due opere di presa sono state previste sui rii Noce e Rovare, i cui ‘mini’ scolmatori sono stati inseriti nel piano ‘Italia Sicura’ del Governo Renzi.

Lo scavo, eseguito in modo tradizionale non con talpa, inizierà dal mare verso il rio Fereggiano partendo dalla galleria esistente sotto Corso Italia dai Bagni Squash. Dei 140 mila metri cubi di rocce da scavo previsti (calcare del Monte Antola), metà servirà per ripascimenti sulla costa ligure, metà per il riempimento di Vado Ligure. Il materiale di scavo sarà vagliato-frantumato in galleria all’interno del cantiere, poi allontanato via mare a bordo di bettoline, che accederanno lungo un canale allo sbocco a mare dello scolmatore protetto da una scogliera. Nel contempo sono in atto i lavori per l’adeguamento del secondo lotto della copertura del torrente Bisagno, i cui finanziamenti sono stati stanziati dal progetto statale Italia Sicura e procederanno parallelamente a quelli dello scolmatore del Fereggiano. “Quattrocento milioni di euro erano e sono necessari per mettere in sicurezza idraulica Genova, oggi facciamo un nuovo passo in questa direzione – sottolinea il sindaco Doria – Sono ripartiti i lavori per la messa in sicurezza del Bisagno dalla Questura a corso Buenos Aires e siamo nella fase di progettazione del terzo lotto del cantiere da Corte Lambruschini alla ferrovia”. “Per mettere in sicurezza idrogeologica il territorio – ha tenuto a sottolineare il sindaco – sono necessari 400 milioni di euro.  Ne arriveranno 300 del piano Italia Sicura del Governo Renzi. Con quei soldi verrà realizzato lo scolmatore del Bisagno. In questo ciclo amministrativo si sono spese per la sicurezza idraulica di Genova somme che non sono mai state spese prima, neppure dopo la grande alluvione del 1970”. Per far funzionare lo scolmatore del Fereggiano in pressione sono previsti 4 aerofori, ossia 4 tubi verticali lunghi 40 metri e con un diametro di 70 centimetri, che in superficie emergeranno per una altezza di due metri, nella zona di Villa Cambiaso, Forte San Martino, all’incrocio tra via Mosso e Corso Europa e in via Berghini. I cantieri saranno sotterranei e all’altezza dei Bagni Squash, dove avranno inizio i lavori, verrà realizzata una struttura provvisoria in cui verranno allogliati tutti i macchinari. Tutti i trasporti di materiali, tranne quelli iniziali per l’allestimento del cantiere,  avverranno via mare, senza troppi disagi per la circolazione cittadina.