Pisa e la Prima Guerra Mondiale, la pietra del Monte Grappa

Pisa non ha avuto rapporti “diretti” con la Prima Guerra Mondialese non per i suoi giovani, fra questi non pochi studenti universitari, che andarono al fronte, coscritti o volontari. Renzo Castelli ricorda il treno “dei feriti” che portava direttamente nel Santa Chiara i soldati bisognosi di interventi e cure. Fra i ricordi storici (visitate la bellissima mostra a palazzo Blu) che la guerra ha lasciato a Pisa, c’è la pietra in piazza Vittorio Emanuele. Una masso del Monte Grappa, luogo simbolo della prima guerra e del sacrificio dei giovani italiani. Ma chi aveva messo li quel ricordo? La pietra che ricordava la partecipazione pisana alla fase della guerra nella zona del Monte Grappa fu posizionata fra la prima e la seconda guerra mondiale (non c’è nessun riscontro per avere la data esatta) dall’Associazione dei Combattenti e Reduci in piazza Padella, l’attuale piazza San Felice. Una vulgata pisana fa risalire il nome dell’attuale trattoria “Al montino” che sorge in zona, quando appunto il  “sasso del Monte Grappa” li era posizionato.

Per altri il nome “Al montino” deriverebbe invece dalla presenza in zona del Monte di Pietà per i pegni. L’opera in piazza Padella, in zona poco visibile, era protetta con inferriate di ferro dall’uso fisiologico dei residenti. Proprio per questo, successivamente, la pietra fu spostata accanto alla statua di Ulisse Dininell’omonima strada. Poi, ancora, fu portata a Mezzogiorno, nel giardino delle Poste Centrali e da questo nella vicina Piazza Vittorio dove oggi si trova e dove rimarrà anche in futuro.