Matteo Renzi cancella la norma che consente di frugare nei computer dei cittadini

Matteo RenziA “Radio anch’io”, su Radiouno, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, era intervenuto sulle polemiche sulle intercettazioni “preventive” delle comunicazioni web previste nell’ambito del dl antiterrorismo. Aveva spiegato che alcuni emendamenti al decreto prevedevano “la possibilità di utilizzare nelle intercettazioni giudiziarie programmi informatici che consentano l’acquisizione da remoto di flussi di comunicazione intercorrenti tra più sistemi, ma questo è un punto sul quale il Parlamento sta ancora discutendo e sul quale occorrerà comprendere fino in fondo il punto di equilibrio” tra diritto alla sicurezza e diritto alla privacy.

La norma stralciata era inserita nel dl terrorismo all’esame dell’aula della Camera. Giovedì mattina era stata chiesta la sospensione con rinvio alla commissione, su richiesta dello stesso Governo, per valutare l’emendamento presentato da Arcangelo Sannicandro, deputato di Sel, che prevedeva la soppressione integrale del comma che prevede il controllo del remoto, cioè della memoria delle comunicazioni fatte su web da cittadini sospettati di reati.

Fonti di Governo riferiscono che è stato lo stesso Matteo Renzi a chiederne lo stralcio. Si tratta, spiegano da palazzo Chigi, di un tema delicato e importante che riguarda diritti, privacy e sicurezza e che verrà affrontato in maniera più complessiva all’interno del provvedimento sulle intercettazioni già in esame in commissione.