Rsa Cgil e Uil su vertenza La Ronda

“Le seguenti R.S.A. di CGIL e UIL, con la presente, stigmatizzano il comportamento dell’Amministratore giudiziale – Dott. Alberto Di Bisceglie – in merito alla grave crisi che ha colpito i lavoratori dell’Istituto di Vigilanza La Ronda. Difatti lo stesso, pur avendo ricevuto l’incarico da parte dell’Autorità giudiziaria nel mese di Dicembre 2014, ad oggi, non ha ancora prodotto o proposto alcun provvedimento risolutivo con riferimento alla posizione dei lavoratori, adducendo quali cause le notevoli difficoltà ereditate dalla precedente amministrazione e la complessità stessa della vertenza”. Lo dichiarano in una nota congiunta Enzo Florestano (Rsa Uil) e Cesare Papagni (Ras Cgil). “Tuttavia, si evidenzia che lo stesso, nella riunione tenutasi in Prefettura, in presenza del Dirigente generale del Dip. Presidenza della Giunta Regionale Dott. Vito Marsico e del Prefetto Vicario Dott. Ingoglia e come è stato riportato nel verbale, pur avendo assunto l’impegno, nei confronti dei lavoratori, di procedere al pagamento delle mensilità arretrate se fossero stati pagati i compensi dovuti dalla Regione, a tutt’oggi, pur avendo la Regione effettuato delle anticipazioni, non ha ancora corrisposto le mensilità relative ai mesi di gennaio e febbraio 2015. I lavoratori, in più occasioni, – proseguono Florestano e Papagni – hanno sottolineato allo stesso che non possono e non intendono pagare debiti prodotti da altri e che per nessuna ragione vogliono rinunciare a quanto loro dovuto per le prestazioni lavorative che continuano regolarmente e con dedizione a svolgere, pur capendo l’obbligo che la legge impone al Dott. Di Bisceglie di effettuare pagamenti a favore di Equitalia al fine di non incorrere in altre sanzioni. Cionondimeno, al fine di evitare il sovraindebitamento che sono costretti a fare a causa delle mancate entrate mensili, i lavoratori rivendicano l’adempimento degli impegni assunti e chiedono che siano effettuati, con urgenza e con decorrenza immediata, il pagamento delle mensilità arretrate. Pur comprendendo le difficoltà e lo sforzo dell’Amministratore giudiziale, ritenendo queste R.S.A. non attuabile la soluzione del fitto di ramo d’azienda in ragione delle richieste di Liberatorie presentate dallo stesso dott. Di Bisceglie nella lettera di invito alle aziende interessate e, da queste ultime, reclamate, si resta in attesa di ricevere il pagamento delle mensilità arretrate, pur nella consapevolezza che l’intera vicenda si possa concludere con un esito doloroso ma che potrà ancora dare speranze occupazionali per il prosieguo lavorativo”.