Coldiretti su questione petrolio ed estrazioni

“Dopo l’ennesima trasmissione dedicata al tema delle estrazioni petrolifere, il servizio di Presa Diretta andato in onda su Rai 3 domenica sera, emerge l’esigenza di fare alcune riflessioni sul tema. Ormai tutti sanno, anche se qualcuno fa finta di nulla, che la nostra Regione – afferma Coldiretti in una nota – ha il sottosuolo ricco di idrocarburi e che da oltre un decennio contribuisce al bilancio dello Stato in maniera non indifferente. Ormai tutti sanno, anche se qualcuno fa finta di nulla o afferma il contrario, che le perforazioni ben poco hanno portato sul fronte dello sviluppo e forti sospetti si nutrono su danni per l’ambiente e la salute dei cittadini. Una riflessione la Coldiretti di Basilicata però vuole farla, e all’apparenza può risultare banale, anche se così non è, visto il muro contro muro che oggi esiste sulla questione, viste le posizioni sempre radicali ed opposte tra chi è per lo sfruttamento massivo delle risorse minerarie e chi invece non vuole sentirne parlare. la nostra oraganizzazione è contraria – sottolinea – ad azioni che impattano in maniera forte su territori naturalisticamente di pregio o a particolare vocazione agricola, a maggior ragione quando nessun beneficio ne deriva per le popolazioni del posto. Non bisogna mai dimenticare – si legge in un comunicato – che il petrolio prima o poi è destinato a finire, come è finita l’industrializzazione forzata che non ci appartiene, mentre agricoltura e turismo potranno sempre costituire buona parte della nostra ricchezza, oggi come in futuro. Senza dimenticare la risorsa idrica, in buona parte data alla vicina Puglia che ne è carente. Anche in questo caso bisogna che la nostra Regione continui a contribuire ad alleviare le difficoltà dei nostri vicini di casa. Il problema è però che la nostra regione – continua Coldiretti – nulla o molto poco sta portando a casa in termini di ricchezza, di infrastrutture, di lavoro, nonostante le ripetute promesse, per una terra tanto generosa quanto povera. È qui che bisogna lavorare tutti insieme, politica, organizzazioni, società civile, per addivenire ad un utile risultato, evitando dannose polemiche e posizioni inutilmente ortodosse. A governo e compagnie petrolifere infine diciamo che occorre garantire la massima sicurezza degli impianti e ridurre al minimo la possibilità di inquinamento e, passaggio fondamentale, non si deve perforare laddove sono a rischio interi habitat naturali come in mare, o dove insistono importanti risorse idriche, stante la sismicità della nostra Regione, o dove l’agricoltura ha fortemente investito nella qualità e nella distintività dei propri prodotti. Una moratoria darebbe il tempo necessario per studiare e capire gli effetti delle vecchie perforazioni traendone consiglio e valutando la effettiva sostenibilità, non solo economica, ma anche sociale ed ambientale. È il principio di precauzione che deve stare alla base di qualsiasi decisione. La Coldiretti di Basilicata ritiene infine opportuno, indipendentemente dalle appartenenze ideologiche, politiche e partitiche, aprire un dibattito sulla questione ambientale e le politiche di sviluppo per la Basilicata del futuro, senza alcuna chiusura e resistenza, consapevoli che le disattenzioni e le aggressioni al territorio ci vedranno protagonisti sempre e comunque, per la tutela della salute dell’intera comunità e dell’economia rurale”.