Passi in avanti su digitalizzazione, ma bisogna fare di più
“Quasi un imprenditore su due apprezza la svolta digitale della Pubblica Amministrazione. Lo rivela un sondaggio condotto dalla Cna tra un campione di circa 3mila imprese rappresentativo di artigiani e piccole imprese, che conferma il forte interesse del sistema produttivo per l’Agenda Digitale. Questa, a regime, potrebbe produrre benefici stimati in circa 70 miliardi di euro, di cui 25 a vantaggio delle imprese”. Renato Zaccagnino, neo presidente Cna di Potenza, in proposito rilancia il “decalogo” della Cna, dieci proposte per “liberare l’Italia, un obiettivo certo molto ambizioso, ma possibile”. Un obiettivo che punta a far risparmiare ai quattro milioni e mezzo di piccole imprese italiane una parte cospicua dei cinque miliardi di costi burocratici: un euro ogni dieci minuti, sei l’euro l’ora, 48 euro ogni giorno lavorativo, 11mila euro l’anno. Zaccagnino sottolinea come “appare inspiegabile che a tutte le imprese, anche quelle più piccole, vengano chiesti gli stessi adempimenti di imprese con centinaia di dipendenti. Questo fa nascere e crescere la sfiducia tra gli imprenditori”. Aggravata da casi limite, come la sicurezza sul lavoro: “Esistono otto diversi enti cui spetta il controllo e che sono legittimati ognuno a chiedere qualcosa”. Serve, insomma, è la richiesta avanzata dal Presidente della Cna, “un’Agenzia dedicata che elimini le duplicazioni e coordini le ispezioni, diminuendole per le imprese a basso rischio”. Infine, nessuno può pensare – precisa – di trasferire alcune funzioni svolte dal sistema camerale agli enti locali prima che questi si siano attrezzati adeguatamente. Lo sportello unico, nato nel ’97 e rimasto sulla carta, è l’esempio di come servizi disponibili in teoria poi, nella pratica quotidiana, non funzionano per niente”.