Roma, il teatro di Jon Fosse all’India

Trittico Jon Fosse è il focus sulla drammaturgia dell’autore norvegese che Teatro di Roma e Atcl (Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio) propongono attraverso la messa in scena di tre testi .– Suzannah, Io sono il Vento e Inverno – dal 23 febbraio al 1° marzo al Teatro India. Le regie sono affidate a tre giovani registi italiani, rispettivamente Thea Dellavalle, Alessandro Greco e Vincenzo Manna.

Si comincia il 23 e il 24 febbraio (h 21)con Suzannah per la regia di Thea Dellavalle che porta in scena tre donne che amano lo stesso uomo. Ma non un uomo comune, bensì il drammaturgo norvegese Henrik Ibsen. Le donne che lo aspettano e ne parlano per consu¬mare l’attesa sono in realtà una sola donna: sua moglie Suzannah Thoresen. È proprio attraverso gli occhi della donna, in tre prospettive temporali, si tratteggia il ritratto dell’uomo e contemporaneamente si delinea il percorso del rapporto di coppia. Violando il corso univoco del tempo, Fosse ci presenta Suzannah in tre differenti età, con le parole e lo sguardo catturati attraverso tre prospettive che disegnano il profilo di quest’uomo famoso e schivo, pieno di contraddizioni.

Il 25 e 26 febbraio (h21) Alessandro Greco mette in scena Io sono il Vento. Un dramma di straordinaria modernità che racconta la storia di due uomini su una barca. Due personaggi che ci accompagneranno attraverso lo scavo emotivo architettato da Fosse, come se loro stessi non conoscessero la loro condizione. Al pubblico è affidato il compito di decidere i rapporti che li legano, le loro scelte, le loro intenzioni. Il dialogo interiore sulla vita e sulla morte, ma anche sulla libertà, la memoria e il controllo, parla alle identità di tutti, perché la ricerca di senso è la molla esistenziale che conferisce sostanza ai nostri pensieri e alle nostre vite.

L’ultimo dei tre testi del focus è affidato alla regia di Vincenzo Manna che porta in scena Inverno il27 e 28 febbraio (h 21) e l’1 marzo (h 17). Una gelida alba d’inverno, un parco, una ragazza un po’ sbronza, forse drogata, seduta su una panchina e una donna in cappotto e tailleur, che passa veloce con la sua ventiquattrore. Fra di loro inizia ben presto un inquietante passo a due, scandito da una partitura di gesti minimi e frasi smozzicate, che sottolinea i momenti di un incontro impossibile. L’incontro casuale è l’inizio di una tenera e dolorosa storia d’amore che si snoda fra il chiuso di anonime camere d’albergo, solitari giardini urbani, pub dove si cerca di vincere la solitudine.

Accompagnano il Trittico due appuntamenti di approfondimento sull’universo drammaturgico di Jon Fosse: lunedì 23 febbraio (h 17) nella Sala Squarzina del Teatro Argentina incontro introduttivo al pubblico dal titolo Jon Fosse. Paesaggio nordico con figure condotto da Antonio Audino; mentre sabato 28 febbraio (h 17) al Teatro India incontro-convegno Jon Fosse. Luci e Ombre, moderano Rodolfo di Giammarco e Sergio Lo Gatto. Gli incontri, a cura di Teatro di Roma e ATCL, sono realizzati in collaborazione con la Reale Ambasciata di Norvegia.