Villa d’Adda, sgomento per l’accoltellamento del viado brasiliano e l’arresto di Daniel Savini

Quando si è appreso che dentro la villetta, oltre al corpo della vittima, c’era anche Daniel Savini, 32 anni, che lì vive con i suoi genitori adottivi, in questi giorni fuori per una vacanza, e che è stato arrestato perché considerato il maggiore indiziato del delitto, il Paese è rimasto sgomento. Nessuno si aspettava che un omicidio così efferato potesse verificarsi nell’Isola Bergamasca.

Il pm Fabio Pelosi, il magistrato incaricato delle indagini, e i carabinieri della Compagnia di Zogno e del nucleo investigativo provinciale di Bergamo hanno trascorso gran parte della giornata a Villa d’Adda per cercare di accertare che cosa sia accaduto all’interno dell’abitazione di via Casargo.

La pista più battuta dagli investigatori è quella di un delitto maturato nell’ambito di un rapporto sessuale e scaturito brutalmente al termine di un violento litigio. Daniel Savini, però, dopo aver chiamato lui stessi i Carabinieri, si è chiuso nel più assoluto mutismo, rifiutandosi di rispondere alle domande degli inquirenti. E’ stato trovato accanto al cadavere e per questo è stato anche trasportato all’ospedale di Bergamo per essere visitato. Accanto al corpo del viado, gli investigatori hanno rinvenuto il coltello che è stato utilizzato dall’assassino per ammazzarlo, e una parrucca da donna.