Roma, professore di tecnica pubblicitaria dello Stendhal accusato di molestie su 3 alunne

“Forse il prof voleva sembrare spiritoso” ha affermato in tribunale una studentessa della succursale Stendhal di Primavalle. Il riferimento è al professore di tecnica pubblicitaria accusato di violenza privata e violenza sessuale per aver ”infastidito”, mettendone a rischio la sfera sessuale, 3 studentesse di 15 e 16 anni che si sarebbero più volte ritrovate addosso le sue mani. Carezze sui capelli, la sculacciata, fino al tentativo di abbordaggio su un autobus in cui il prof sarebbe passato ad avances più pesanti.

“A fine lezione – ha raccontato ai giudici la professoressa di francese – vidi un’alunna particolarmente triste. Mi sorpresi perché non aveva problemi didattici. Lei allora mi disse che il prof l’aveva molestata sull’autobus. Circolarono delle voci. Avvisai la preside. Ci fu una riunione”. La ragazzina davanti ai giudici ha confermato. “Si, è così. Lo avevo incontrato per caso sul pullman che mi portava a casa. Rimasi turbata”. Una studentessa ha raccontato della sculacciata. “Mi ha dato quel colpetto al sedere. Era un gioco, uno scherzo, che forse doveva sembrare simpatico, spiritoso. Ma non credo che i compagni di classe si siano resi conto di nulla. Nell’ora del prof eravamo tutti in piedi, c’era molto movimento. Poi da altri ho saputo che sempre lo stesso prof era salito su un autobus e aveva preso la mano di una sua alunna per portarsela sui pantaloni”.

Nel capo di imputazione il sostituto procuratore Antonio Calaresu aveva sottolineato che il docente avrebbe “sfruttato la condizione di subalternità delle allieve per entrare nella loro sfera sessuale” sia tra le mura scolastiche che fuori, l’ultimo caso prima del trasferimento in un altro istituto. Per il magistrato, infatti, gli episodi non sarebbero stati casuali. Alla studentessa sculacciata dal docente sarebbe stato afferrato il braccio prima della pacca sul sedere.

Le carezze sui capelli di una alunna sarebbero arrivati dopo aver tirata per un braccio l’allieva. Il pm di aula Luigi Fede, dopo aver ascoltato la ragazza molestata sull’autobus, ha corretto il capo di imputazione specificando che la violenza sessuale sarebbe stata tentata e non consumata. Il prof “ha cercato di avvicinare la mano della allieva alle sue parti intime al fine di farsi toccare senza però riuscirci a causa della ferma resistenza della persona offesa”.

L’avvocato Fabrizio Lemme che assiste l’insegnante, ha calcolato anche il tragitto scuola-casa della ragazzina che ritiene di essere stata infastidita sull’autobus. “Dura appena venti secondi”.