Roma inclusiva e confidenziale, con stile. I nuovi marchi della città

Roma logo doppio“Una città multiforme e schietta, da vivere in tutte le sue espressioni, a cui dare del tu”: così il comunicato del Campidoglio disegna l’identikit di Roma come la raccontano i nuovi marchi ufficiali della città. “Marchi” e non “marchio”: lo stemma della Capitale si sdoppia in un logo “relazionale” – destinato a tutti i casi in cui Roma entra in rapporto e dialoga con i suoi “pubblici” – e in uno “istituzionale” per gli atti amministrativi e le comunicazioni con utenti di servizi e altre istituzioni. La nuova “identità visiva” di Roma Capitale è stata presentata al Macro di via Nizza dal sindaco Ignazio Marino, da tre assessori (Alessandra Cattoi, Comunicazione; Marta Leonori, Roma Produttiva; Giovanna Marinelli, Cultura e Turismo), dalla presidente dell’Assemblea Capitolina Valeria Baglio e da Antonio Romano di InArea, la società che ha disegnato i marchi.

Obiettivo del Campidoglio, che a ottobre 2014 ha lanciato con una memoria di Giunta il progetto per aggiornare l’identità visiva, restituire al “marchio Roma” immediatezza ed efficacia comunicativa preservando l’immagine istituzionale della Capitale. Così, intanto, la nota del Campidoglio descrive il logo “relazionale”, quello che punta a comunicare Roma “dentro la città e fuori dalla città”. Tre gli elementi: “il brand ROMA, una declinazione essenziale e lineare dello scudetto presente nel logo istituzionale, il claim ROME&YOU”. Il tutto, “orientato al rapporto che Roma costruisce con ogni persona”. Lo scudetto è coronato da “bolle cromatiche”, “ espressione di un dinamismo che esplora tutte le possibilità che Roma offre”, destinate – a seconda dei temi e delle iniziative che il marchio veicolerà – a “esplodere e cambiare forma”.

Logo essenziale e fortemente modulare, dunque, tale da identificare una città che “offre spazi liberi per costruire storie personali, in un racconto aperto e partecipato”. Che si dà “non come definizione”, ma come “patto di bellezza e confidenza”. E quindi il claim, quel ROME&YOU che costituisce un vero e proprio “programma di comunicazione” intorno a una galassia coerente di percezioni e di sensi: l’esperienza “unica e personale che Roma offre”; la “riscoperta della natura inclusiva e comunitaria della città”; la “voglia di recuperare autenticità”, grazie alla “dimensione dialogica che Roma instaura con chi vi nasce e con chi vi arriva”. Un marchio e uno slogan, insomma, per chiunque intenda trovare o ritrovare “a Roma il proprio angolo di mondo”: “cittadini di ogni età, studenti, lavoratori, investitori, turisti”.

Il logo istituzionale, poi, è nel segno della continuità per preservare “i codici visivi che si sono sedimentati nel tempo”, ormai abituali per gli utenti: la forma dello scudetto, i simboli interni ad esso, i colori consueti, il carattere tipografico (font). La novità sta nel contenuto: via l’attributoCapitale, resta la sola parola ROMA a campeggiare accanto allo stemma. Una parola che da sola basta, che tutti conoscono, che da sola regge la funzione di “centro da cui irradiare” ogni atto ufficiale dell’amministrazione capitolina.

Ambedue gli stemmi sono in doppia versione cromatica: su fondo bianco e su fondo rosso.