Roma, arriva Angelo Azzurro per gli anziani Lgbt

StampaNasce il progetto “Angelo Azzurro: percorsi di valorizzazione degli anziani Lgbt”: uno sportello di ascolto e di orientamento contro solitudine e difficoltà.

Si tratta della prima iniziativa, a Roma e nel Lazio, a occuparsi del rapporto fra la terza età e il mondo lgbt. Promosso dall’Assessorato al Patrimonio, politiche Ue, comunicazione e pari opportunità di Roma Capitale e dal Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, “Angelo Azzurro” è finanziato dalla Regione Lazio tramite l’Avviso pubblico “Fraternità. Promozione di nuove frontiere per l’integrazione sociale”.

“Il progetto – ha dichiarato in un post su facebook Alessandra Cattoi, assessore capitolino alle Pari Opportunità – rappresenta un altro significativo passo in avanti per rispondere ai bisogni di un gruppo di persone che spesso hanno dovuto vivere clandestinamente il proprio orientamento sessuale e che ora vivono particolari fragilità dovute a problemi legati alla terza età, come la solitudine, l’isolamento, la non autosufficienza. Il progetto metterà a disposizione degli anziani Lgbt strumenti concreti per favorire attività di socializzazione e iniziative che favoriscano il loro benessere psicofisico”.

L’iniziativa, che avrà come testimonial Leopoldo Mastelloni e Leo Gullotta, parte oggi, con l’attivazione di uno sportello di ascolto e orientamento nella sede del Circolo Mario Mieli, a via Efeso, volto a favorire l’accoglienza e l’ascolto di anziani lgbt per le normali incombenze legate alla terza età, che sarà integrato con gli altri servizi del territorio, Municipio, Comune e Asl RmE.

L’accesso diretto in sede sarà possibile il lunedì e il mercoledì dalle 14 alle 16, mentre tutti i giorni dal lunedì al venerdì vi si potrà accedere telefonicamente dalle 12 alle 16 tramite la RainbowLine gratuita 800-110611.

Dal 4 marzo, poi, partiranno le attività ludiche e culturali (speed date, tornei di carte, passeggiate in centro, spazi sulla salute) e i due laboratori: uno sulle fantasie guidate, che si propone di trasferire ai partecipanti competenze nell’ambito dell’espressione delle proprie emozioni e della gestione dello stress, e uno sull’omofobia interiorizzata, che mira all’acquisizione di consapevolezza, al riconoscimento delle emozioni a essa associate e a come queste influenzano i vari ambiti della quotidianità.