Settantesimo della Liberazione, le celebrazioni della Toscana

Il prossimo 25 aprile sarà l’appuntamento che rappresenta il momento più alto delle celebrazioni per il Settantesimo dalla Liberazione dal nazifascismo. La Regione Toscana ha lavorato con gli strumenti ordinari e con uno strumento specifico, la legge regionale n. 7/2014. Il Consiglio Regionale ha deciso di sottolineare attraverso questa iniziativa legislativa l’appuntamento con il Settantesimo, con l’obiettivo di organizzare un “ampio programma celebrativo”, demandato alla Giunta Regionale, ed istituendo uno specifico comitato per le celebrazioni. “Alla retorica commemorativa delle celebrazioni abbiamo voluto sostituire l’uso delle lezioni della storia, per trasmettere il senso degli avvenimenti in particolare alle giovani generazioni spesso provenienti da vissuti e terre diverse, come dimostra anche l’ultima riuscita edizione del Treno della Memoria”, ha affermato stamani alla presentazione del programma di iniziative in Toscana l’assessora regionale alla cultura Sara Nocentini. “Un obiettivo percorribile – ha aggiunto – collegando il Novecento italiano ed europeo al tema più generale della lotta ai totalitarismi, all’affermazione della democrazia su scala globale come unica possibilità di un governo realmente popolare dei processi di globalizzazione, stabilendo nella partecipazione democratica l’obiettivo della lotta per la salvaguardia dei diritti, individuali e collettivi, umani”. “L’iniziativa del Consiglio regionale – ha sostenuto la consigliera Daniela Lastri – ha voluto soprattutto andare incontro a i giovani cittadini per metterli a confronto con una memoria da tenere viva, così da garantire il ricordo della tragedia bellica e delle sofferenze patite da tutta la popolazione per l’occupazione nazi-fascista. Ma anche gli sforzi di coloro che si sono ribellati, del loro coraggio e della testimonianza che hanno lasciato a noi tutti. Mi vengono in mente in particolare gli scioperi del ’44, di cui in marzo si celebra il 71mo anniversario; momento fondante di un nuovo senso di cittadinanza”. Il comitato delle celebrazione del Settantesimo, composto fra l’altro da rappresentanti delle Province e dei Comuni Medaglie d’Oro della Resistenza, da esperti delle Università toscane, da membri delle associazioni antifasciste, ha svolto le proprie funzioni in modo del tutto gratuito. La nuova legge regionale si è affiancata a quella n.38/2002 (“Norme in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della resistenza e di promozione di una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli”) sulla cui base la Regione Toscana ha avviato e sviluppato le iniziative per il Settantesimo. E’ stato così possibile il finanziamento di 42 progetti tematici. L’anno scorso sette di enti locali, otto di associazioni ed istituti; nel 2015 dodici di enti locali e quindici per associazioni ed istituti. Le richieste pervenute sono state esaminate sulla base di criteri legati all’attinenza luoghi e agli eventi più significativi della Resistenza, mirando a coinvolgere le scuole di ogni ordine e grado. La scelta di “datare” le iniziative del Settantesimo tra il marzo 2014 (5/8 marzo settantesimo della deportazione conseguente agli scioperi del marzo 1944) e l’aprile 2015 (Liberazione dell’Italia e delle ultime zone occupate della Toscana, Pontremoli è stata liberata il 27 aprile 1945) non ha tralasciato l’idea di un “tempo supplementare” costituito dalla ricorrenza, il prossimo 22 luglio, del settantesimo del rientro a Firenze delle opere d’arte sottratte dai nazifascisti ; tema di assoluta attualità, rappresentato dal fatto che le ricchezze artistiche sono obiettivo, preda e bottino di guerra come le statue del Buddha distrutte dai talebani e il Museo e la Biblioteca di Bagdad ricordano purtroppo all’oggi. Innovando linguaggi e didattica la Regione Toscana si è posta l’obiettivo del radicamento del diritto di cittadinanza nelle nuove generazioni di toscane e toscani, producendo anticorpi al razzismo con l’educazione attiva all’esercizio della legalità democratica. L’obiettivo è stato ed è quello di consolidare il sistema della memoria – costruito nel rapporto tra Regione Toscana, autonomie locali, con la Soprintendenza Archivistica per la Toscana, le Università ed i diversi attori: Istituto Storico della Resistenza in Toscana e gli Istituti Storici a carattere provinciale; Musei della Memoria; presidi diffusi della memoria rappresentati dall’associazionismo, Anpi e Aned in testa, e da tante esperienze locali. Consolidare, ma anche fare un salto di qualità con l’ambizione di poter presentare questo sistema anche internazionalmente. Il Settantesimo è la meta di realizzazioni capaci di accompagnare nel futuro le nostre azioni sulla politica e la cultura della memoria, ne riepiloghiamo alcune: Portale web “Toscana Novecento” dedicato alla storia e memoria (antifascismo, Resistenza e Novecento italiano ed europeo) in Toscana, per garantire l’accesso a tutte le banche dati di Istituti e Musei, proporre percorsi didattici e storico-culturali, gestito dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (ISRT) insieme alla rete degli Istituti Storici; Sistema museale della Resistenza e delle stragi nazifasciste in Toscana. Ci sono, nella nostra regione, musei dedicati a queste tematiche: il Museo di Sant’Anna di Stazzema, il Museo della Deportazione di Figline di Prato, il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo, le Stanze della Memoria di Siena situazioni che in questi anni abbiamo contribuito a far “avvicinare” e che sono mature per un salto di qualità che possa offrire una proposta condivisa di presentazione, itinerari didattici, servizi offerti al pubblico ed un percorso comune nella formazione degli operatori ponendosi l’obiettivo di entrare in un circuito internazionale e di collegarsi alle realtà più avanzate a partire da quelle della Germania e della Francia. Al Sistema vanno collegati tutti quei Musei che ospitano sezioni inerenti a passaggi particolari sulla memoria delle stragi nazifasciste, della Resistenza in Toscana – come, ad esempio, il MuMeLoc di Cerreto Guidi sul Padule di Fucecchio. Il Sistema è strategico anche per la valorizzazione di tutte le piccole realtà espositive sul territorio che possono evolversi da strutture di presidio della memoria in rete propositiva di attività culturali sovralocali, anche in coerenza con i numerosi percorsi di memoria inseriti nel paesaggio (sentieri sulla linea gotica, monumenti e cippi dedicati alle stragi). Guide ai luoghi della memoria del Novecento. Sono state realizzate diverse esperienze, citiamo, a titolo di esempio, Siena per l’innovativa guida ai percorsi di trekking urbano nei luoghi della memoria resistente e della letteratura del Novecento. Anagrafe degli Internati Militari. Il progetto, frutto di un accordo di collaborazione tra l’Università di Siena e la Regione Toscana, progetto che si è evoluto in una ricerca su tutti i caduti toscani, militari e civili, della seconda guerra mondiale colma un vuoto di memoria dello Stato italiano che, fino ad oggi, non ha saputo dare cifre precise ed indicazioni nominative su questa ecatombe ed ha impedito, consegnandoli a lutti privati, un riconoscimento pubblico. Furono circa 700 mila, sul milione disarmato da tedeschi e repubblichini, i soldati italiani che si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò. Di questi circa 50 mila morirono nei campi di prigionia e concentramento, di cui 3-4 mila toscani. La presentazione è prevista per marzo/aprile 2015; il grande successo rappresentato dalla mostra permanente dedicata a “Firenze in guerra, 1940-44”, direzione scientifica del prof. Collotti che ci auguriamo funzioni da apripista per la costruzione di una Casa della storia e della memoria del Novecento, capace di riunire le principali istituzioni storico – contemporaneistiche presenti, determinando sinergie logistiche e organizzative e il confronto/integrazione dei rispettivi progetti culturali. Calendario dei Giorni della Liberazione dei Comuni toscani, dando, assieme al logo del 70° la massima visibilità/comunicazione delle iniziative locali e degli appuntamenti capaci di declinare i temi generali con momenti specifici ad alto carattere simbolico e comunicativo. Per far questo abbiamo, nel corso del 2013, contattato tutti i Comuni. Finanziamento, all’ISRT, di otto borse di studio sul progetto “Giovani sì, ma consapevoli” su temi di ricerca collegati al Settantesimo. per la trasmissione alle giovani generazioni dei valori dell’antifascismo e della Resistenza la Regione Toscana ha utilizzato ed incentivato ogni forma di divulgazione adeguata a nativi digitali (e-book, radio web, app dedicate, social network) – oltre al sostegno del portale “Toscana Novecento”, lo start up del progetto web Radio Cora, il finanziamento del progetto “Memory Sharing”, la produzione di una linea di e-book dedicata, la partecipazione all’Internet Festival a Pisa degli scorsi 9-12 ottobre; Treno della Memoria 2015. L’edizione 2015 del Treno, a settant’anni dalla chiusura di Auschwitz, e tutto il programma del “Giorno della Memoria” 2015, si è collocata appieno nella nostra interpretazione del Settantesimo. Il riconoscimento del ruolo dei paesi alleati. Oltre a momenti più celebrativi, abbiamo sviluppato iniziative che hanno coinvolto direttamente le rappresentanze diplomatiche, come il sostegno alla traduzione in lingua italiana del volume “Florentine art under fire” dello storico dell’arte statunitense Hartt, membro, durante la seconda guerra mondiale, della sottocommissione Roberts per la salvaguardia delle opere d’arte in Toscana e la produzione del docufilm “Kia ora” sul ruolo delle truppe maori nella Liberazione dei Comuni del territorio fiorentino. Calendario 2015. Le iniziative si articoleranno in vari filoni: anniversario della deportazione politica (5-8 marzo) conseguente agli scioperi del 1944 con iniziative a Montelupo Fiorentino, Prato, Empoli, Firenze; iniziative per la Liberazione, prevalentemente nella prima quindicina d’aprile, dei Comuni della Garfagnana e della provincia di Massa Carrara liberati nella primavera del 1945: Provincia di Lucca – Giorni della Liberazione 17 aprile 1945 Vergemoli, Gallicano, Molazzana, Fosciandora 20 aprile 1945 Castelnuovo di Garfagnana, Villa Collemandina, Castiglione di Garfagnana, Pieve Fosciana 21 aprile 1945 San Romano in Garfagnana 22 aprile 1945 Giuncugnano, Piazza al Serchio 24 aprile 1945 Sillano 25 aprile 1945 Careggine, Vagli Sotto, Minucciano Provincia di Massa Carrara – Giorni della Liberazione aprile 1945 Casola in Lunigiana 8 aprile 1945 Montignoso 10 aprile 1945 Massa 11 aprile 1945 Carrara 23 aprile 1945 Fivizzano e Fosdinovo 24 aprile 1945 Podenzana, Comano, Licciana Nardi, Aulla 25 aprile 1945 Mulazzo, Bagnone,Villafranca in Lunigiana, Tresana 26 aprile 1945 Filattiera 27 aprile 1945 Pontremoli iniziative che preparano, nei vari Comuni, la festa nazionale della Liberazione del 25 aprile.